Whiteside si prende gli Heat ed espugna Boston, Melo domina i Lakers al MSG
Miami Heat @ Boston Celtics 83-75
Boston ha un solo pensiero per la mente: è il Super Bowl! Ed anche i Celtics, a quanto pare, abbiano risentito dell’attesa vista la loro partita non eccezionale e l’ennesima sconfitta della loro mediocre stagione. Ad approfittarne i Miami Heat, quest’oggi non spettacolari ma molto solidi, anche perché privi di gente fondamentale come Wade e Deng. Ma niente paura, perché per la squadra della Florida ormai il fattore dominante è Hassan Whiteside. Affiancato dal solido Bosh, è lui a portare avanti Miami in un match che ha sempre condotto; dopo aver toccato il meno -14, nel terzo parziale i Celtics imbastiscono, grazie a Zeller e Bradley, la rimonta che li riporta fino al -2, salvo poi essere ricacciati indietro dal già citato Hassan, capace prima di segnare di potenza, poi con un fade-away degno del miglior Dirk Nowitzki. Un’altra incredibile prestazione arriva da Tyler Johnson, giocatore col contratto da 10 giorni che dimostra che nel sommerso NBA è presente una gran quantità di talento. Miami si conferma al settimo posto nella Eastern, Boston arriva alla terza sconfitta consecutiva.
Miami Heat: Granger 6, Bosh 18, Whiteside 20, Chalmers 4, Napier 5, Williams, Andersen 5, Johnson 13, Cole 4, Ennis 8, Haslem.
Boston Celtics: Crowder 3, Bass 15, Zeller 17, Bradley 17, Turner, Thorton 9, Sullinger 7, Smart 4, Young 3, Wallace, Pressey 1.
Los Angeles Lakers @ New York Knicks 80-92
Partiamo da un doveroso presupposto: il glorioso Madison ha goduto di spettacoli migliori. In una gara davvero mediocre ma con una godibile intensità, New York batte i Los Angeles Lakers e raggiunge la doppia cifra di vittorie. Melo, che in tutta la partita non troverà difensori capaci di opporsi a lui date anche le assenze del Mamba e di Young, approccia e domina la partita con irrisoria facilità e ne segna 31 praticamente in 3 quarti. I Lakers, che partono con un quintetto che Simone Sandri della Gazzetta giudica da D-League, perdono anche Jordan Hill per un guaio muscolare ma, nonostante tutto, grazie ad un Boozer sesto uomo e Clarkson, rimane in partita e si porta a -5 prima dell’intervallo. Ma nel terzo parziale Melo risale in cattedra e trascina quasi da solo i Knicks sui venti punti di vantaggio, mascherando con le sue incredibili doti offensive le incredibili carenze dovute alla mancata applicazione del triangolo. Los Angeles alza bandiera bianca rendendo questa partita di per sé non molto attesa altamente inutile. E l’unico commento finale possibile è “povero Madison..”.
Los Angeles Lakers: Hill 2, Kelly 5, Sacre 2, Clarkson 19, Ellington 7, Lin 4, Boozer 19, Davis 9, Johnson 11, Black 2.
New York Knicks: Amundson 6, Anthony 31, Smith 9, Calderon 9, Galloway 13, Hardaway Jr. 8, Acy 7, Larkin 7, Thomas 2.