Washington Wizards @ Miami Heat 114-103: finale thriller a SoBe, ma la spuntano i Wizards
All’American Airlines Arena di South Beach arrivano i Washington Wizards, squadra piuttosto indecifrabile in questo inizio di stagione. I ragazzi di coach Wittman alternano vittorie in trasferta più che convincenti a sconfitte casalinghe in cui sembra che i Monstars abbiano rubato il talento a Wall, Beal e compagni. La scorsa notte è arrivata la sesta sconfitta casalinga contro i Mavs e, stanotte, si conclude il back-to-back volando nel covo dei primi in classifica della EC: i Miami Heat. Vi abbiamo raccontato le condizioni precarie in cui versa mezza squadra della capitale – ultimo a risentire di qualche problema è stato John Wall – ma Wittman crede nel suo roster e arriva alla TripleA convinto di potersela giocare. I primi squilli positivi arrivano dallo stesso Wall che, nonostante gli acciacchi al ginocchio, vuole essere presente in un momento così delicato. Ad un ispirato Wall risponde un altrettando ispirato Whiteside che parte con un perfetto 4/4 dal campo nei primi 7 minuti. Washington mangia letteralmente le prime rotazioni di coach Spoelstra e piazza un importante parziale di 8-0 concluso con una schiacciata perentoria di John Wall per il 20-12. Le rotazioni di Washington, invece, iniziano dal secondo quarto in poi e coach Wittman trova in serata anche Gary Neal, praticamente infermabile per la difesa dei padroni di casa. Gli ospiti raggiungono la doppia cifra di vantaggio (38-26) a 8 dalla fine del primo tempo. La risposta è affidata, come sempre, ad un onnipresente Dwyane Wade. Miami gioca un primo tempo con eccessiva sufficienza, come dimostrano le continue palle perse a metà campo pronte a scatenare il contropiede di Washington. Ancora Wall che ruba, ancora Wall che corre e ancora Wall che schiaccia. Miami riese a rientrare in partita alzando il volume della radio in difesa e, dopo la rubata di Wade, ci pensa Dragic con il solito eurostep a riportare i suoi sul -5. Preoccupano, comunque, i 60 punti concessi ai Wizards nel solo primo tempo.
Miami rientra in campo apparentemente con uno spirito diverso e Wade guida i suoi con un parziale di 16-4 che ribalterà il risultato. Il +3 a 7′ dall’ultimo mini intervallo dura per gran parte del quarto e da segnalare, come sempre, c’è un schiacciata a centro area di Gerald Green che fa letteralmente esplodere l’arena. Wall ribadisce che è venuto qui per giocarsela e ripiazza un nuovo parziale che permette ai suoi di rimettere il naso avanti. Il terzo quarto dice chiaramente Heat ma si arriva all’ultimo giro di boa con i Wizards avanti di 3. Inizia l’ultimo quarto ma è come se non ci fosse stata pausa per Wall. Spoelstra lo fa marcare da Green, da Wade, da Johnson, da Winslow ma il risultato non cambia di una virgola: al ferro come e quando vuole. A 5:30 dalla fine, il tabellone dice 99-91. La gara è fatta di parziali e Miami ne piazza uno fondamentale per riportare il punteggio in perfetta parità con meno di 3 minuti sul cronometro. E’ ancora una volta Wade che in maniera straripante buca la difesa Wizards. Nel finale, però, arriva un altro protagonista. Wade in punta cerca un varco per penetrare ma arriva come un ghepardo Bradley Beal che lo scippa e va in contropiede a schiacciare gelando il palazzo. 105-103 con 1:10 ancora da giocare, prima che la tripla di Neal piazzi la tripla del vantaggio decisivo. Restano i dubbi sul passaggio di Wall e coach Spoelstra entra letteralmente in campo per protestare vivacemente con gli arbitri. Il fischio mancato scatena il pibblico e fa saltare i nervi ad un giocatore pacato come Chris Bosh che, dopo l’ennesima protesta, viene mandato anzitempo sotto la doccia dagli uomini in grigio. Finale non degno per una partita comunque di buon livello. Finisce 114-103 in favore dei Washington Wizards.
WASHINGTON WIZARDS (9-10): Porter 13 + 14 RT, Dudley 12, Hollins 4, Beal 21, Wall 26, Neal 21, Humphies 2, Temple 2, Sessions 12, Blair.
MIAMI HEAT (12-7): Green 9, Bosh 18, Whiteside 14, Wade 26, Dragic 20, Johnson 5, Winslow 2, McRoberts 9, Richardson.