Warriors, Thompson: "I Lakers avevano bisogno di uno come LeBron"
Klay Thompson è un nativo di Los Angeles, ha frequentato l’high school presso Southern California, con suo padre, Mychal, che ha vestito la maglia dei Los Angeles Lakers. Alla vigilia della prima delle due sfide di Preseason che i suoi Warriors giocheranno proprio contro gli angeleni (nella notte alla T-Mobile Arena di Las Vegas), lo Splash Brother ha voluto dire la sua sul trasferimento dell’anno, quello di LeBron James in maglia purple-and-gold.
“Penso sia una buona cosa per tutti” – spiega Thompson a margine dell’ultimo allenamento di Golden State – “Non credo che, all’inizio della carriera di LeBron con i Cavs, avreste potuto immaginare tutto ciò. Quel che è certo è che sta incrementando l’interesse nella Lega e sta aiutando i Lakers a riavere la copertura mediatica alla quale erano abituati“.
“Le volte che l’abbiamo affrontato è sempre stato al top della Eastern Conference, e sono sempre state partite molto intense” – aggiunge il giocatore degli Warriors – “Mi aspetto che migliori i Lakers, i quali hanno un gruppo di ragazzi che ormai è cresciuto. Ciò detto, mi aspetto sempre sfide di alto livello“.
“Ogni qualvolta si affronta quello che è probabilmente il miglior giocatore al mondo, non importa in quale sport, vuoi misurarti contro di lui e giochi al massimo delle tue possibilità. E’ quello che fanno tutte le sere campioni come Steph, KD, Kobe, James Harden e LeBron stesso“, prosegue Thompson.
Il #11 di Golden State parla quindi della rivalità tra San Francisco e Los Angeles: “In qualsiasi ambito, la rivalità tra la Bay Area ed L.A. è sempre alta; e così sarà sicuramente anche nel basket. La musica, l’arte, i film, lo sport nelle scuole e a livello professionistico, c’è sempre un gran dibattito tra la California del Nord e quella del Sud. Ed è ciò che rende il tutto davvero eccezionale“.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche coach Kerr: “Allo Staples si respira un’atmosfera molto diversa rispetto ad Oklahoma City o Salt Lake City, dove è semplicemente una questione di rumore e intensità. Parliamo di una franchigia condotta dalle proprie superstar. L’avere LeBron tra le proprie fila renderà lo Staples nuovamente un luogo eccezionale dove recarsi e avremo questa percezione del contesto quando ci troveremo ad affrontarli da squadra ospite. Non vedo l’ora“.
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