Warriors, Steve Kerr: "Se ci invitassero in una seconda 'bolla', parteciperemmo volentieri, ma senza i big"
Con la ‘bolla di Orlando’ ormai operativa, grazie all’arrivo delle 22 franchigie che daranno vita alla ripartenza della stagione NBA, interrotta a causa della pandemia dallo scorso 12 marzo, tiene sempre banco anche la discussione circa l’opportunità di istituirne una seconda, stavolta a Chicago, che vada a coinvolgere le 8 franchigie rimaste fuori, in modo da evitare un stop eccessivamente lungo per i loro giocatori.
Di questo ha parlato l’head coach dei Golden State Warriors, Steve Kerr, partecipando al programma “Hoops, Adjacent” di The Athletic. Il nativo di Beirut, Libano, si è detto d’accordo con questa proposta, con una precisazione: “Comprendo alla perfezione la scelta della NBA di non invitarci ad Orlando e sinceramente non so cosa si possa fare per le otto franchigie rimaste fuori. Se si organizzasse una sorta di training camp anticipato, per noi andrebbe bene; così come se si creasse una seconda bolla a Chicago“.
“In questo secondo caso, però, noi andremmo a coinvolgere soltanto i giovani e i giocatori ai margini del roster. In pratica ci comporteremmo come se si trattasse in tutto e per tutto di una Summer League” – sottolinea Kerr – “Escludo da subito che vi prenderanno parte, nel caso, i vari Curry, Thompson, Green e Wiggins. Veniamo da una stagione fallimentare e abbiamo bisogno di riprenderci completamente, senza forzare inutilmente in vista della prossima“.
Kerr continua, spiegando che il 2020/21 sarà appunto all’insegna della gestione delle sue star: “Sia Draymond che Klay vengono da momenti difficili fisicamente parlando. E’ fondamentale che ritrovino la migliore condizione, con l’approccio più attento possibile. Steph, a sua volta, affronterà la prossima stagione da trentaduenne. Ha toccato l’apice della sua carriera negli ultimi sei anni, ma ha anche giocato tantissimo e spesso non al meglio“.
“Gli anni passano anche per i fuoriclasse e dalla prossima stagione dovrò cominciare a centellinare il suo minutaggio” – continua Kerr, sempre parlando a proposito di Curry – “L’obiettivo è di poterlo avere al massimo della forma, quando si tornerà a giocare per vincere“.