Warriors, Steve Kerr: "Steph è nel suo prime. Mai visto così forte"
L’avvio della regular season 2019/20 si avvicina, e le varie franchigie stanno rifinendo la preparazione con le varie sfide di questa Preseason. Il discorso, ovviamente, vale anche per i Golden State Warriors, di scena stanotte allo Staples Center contro i Los Angeles Lakers, dopo aver ottenuto una vittoria ed una sconfitta (rispettivamente contro Twolves e proprio Lakers) nelle prime due uscite.
La formazione californiana è reduce da cinque edizioni delle NBA Finals consecutive e, come spesso ripetuto da inizio Luglio, si preparano ad affrontare una stagione con tutta probabilità diversa dalle ultime, non più con i crismi dei favoriti d’obbligo, quanto con quelli dell’underdog. Un’annata che, senza più Kevin Durant e con Klay Thompson fermo ai box al momento a tempo indeterminato, dovrebbe vedere Stephen Curry rivestire i panni del protagonista assoluto, tanto che non pochi addetti ai lavori preconizzano per lui una stagione da MVP.
E il #30 ha già cominciato a scaldare i motori, mettendone 40 in 25′ contro Minnesota. Secondo coach Kerr, il figlio di Dell si trova all’apice della sua carriera, assicurando di non averlo mai visto così in forma: “Steph è nel suo prime, sia fisicamente che mentalmente. Ho la sensazione che questa sia la fase della sua carriera in cui, per vari motivi, può dare di più; sia per una questione di età, che per le sue condizioni fisico-atletiche, oltre che per l’esperienza che gli permette di aver già visto qualsiasi tipo di difesa gli avversari provino ad imbastire nei suoi riguardi. Secondo me, Steph sta vivendo un periodo magico della sua carriera, comprendente la stagione scorsa e quella che sta per cominciare, e penso che possa tranquillamente giocare a questi livelli per un altro biennio ancora“.
Continua Kerr: “Cosa mi aspetto da lui? Nulla di quello che gli ho già chiesto nell’ultimo quinquennio. In generale, quello che è riuscito a fare in questo periodo di tempo è davvero speciale, come due titoli di MVP e sempre tra i primi 5 giocatori della Lega” – spiega l’head coach di Golden State – “Sono certo che sia pronto per vivere un’altra grande annata. Per quanto riguarda la sua leadership, Steph non sarà mai come Draymond Green, vale a dire quello che urla e sbraita di più; ma sicuramente si sente più a suo agio a dire qualcosa rispetto a quando è arrivato qui. Lui è un ragazzo molto intelligente e sa benissimo quello che abbiamo perso, assolutamente consapevole di dover assumersi lui stesso maggiori responsabilità“.