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Warriors, Steve Kerr: "Klay Thompson potrebbe saltare tutta la stagione"

Le speranze dei Golden State Warriors di potersi giocare le proprie carte nella lotta al titolo, dopo tutto quello che è successo nella Free Agency 2019, con elevata probabilità si spengono giusto alla vigilia del tip-off della stagione regolare 2019/20. Com’è arcinoto, la franchigia reduce da cinque NBA Finals consecutive ha vissuto una vera rivoluzione quest’estate, salutando i vari Kevin Durant, Andre Iguodala, Shaun Livingston e DeMarcus Cousins, giusto per citare i più importanti.

Con l’addio anche di non pochi ‘role player’, che andavano a completare la panchina, il front-office di Golden State ha agito cercando rendere il roster il più competitivo possibile, consci comunque dell’evenienza di dover vivere, dopo tanti fasti, un’annata di transizione. Così, accanto ai rinnovi di Draymond Green e di Kevon Looney, arrivano D’Angelo Russell e Willie Cauley-Stein, oltre a tanti giovani (quello degli Warriors è il terzo roster con l’età media più bassa) e a giocatori non proprio di grido.

In tutto ciò sarebbe dovuto inserirsi Klay Thompson. Il #11, out da Gara-6 delle ultime Finals con i Toronto Raptors per la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro ed operatosi ad inizio Luglio, secondo molti rumors circolati nelle ultime settimane (e guardando al suo percorso di riabilitazione) sarebbe potuto tornare poco dopo la pausa dell’All-Star Game, sebbene gli stessi Warriors abbiano poi specificato che le condizioni del giocatore sarebbero state rivalutate proprio in concomitanza di quel periodo della stagione.

L’ipotesi più ottimistica, comunque, vedeva una squadra (Steph Curry su tutti) a tener duro fino al ritorno in campo di Klay Thompson verso le prime fasi del mese di Marzo 2020; il figlio di Mychal Thompson avrebbe usato l’ultimo mese di regular season per recuperare, in modo da arrivare ai Playoff nella miglior condizione possibile, contribuendo a rendere Golden State una mina vagante scomodissima (e sgradita) per tutti i rivali.

Poco fa, invece, arriva la doccia gelata. Intervistato da NBC Sports Bay Area, coach Steve Kerr ha avanzato l’ipotesi peggiore, ovvero che Thompson, così come Kevin Durant (nel frattempo passato ai Brooklyn Nets), osservi un periodo di riposo talmente lungo da fargli saltare l’intera stagione agonistica 2019/20. “Klay si sta annoiando a morte, ma bisogna essere realisti. Anche io, quando giocavo al college, subii il suo stesso infortunio e rimasi ai box per un anno. In questi casi è quella la tempistica per un recupero completo“, spiega Kerr.

Questo per Klay significa stare fuori tutta la stagione. Abbiamo lasciato giusto una finestra aperta nel caso il suo recupero proceda estremamente bene e i dottori, in seguito, diano l’ok. Ma la realtà delle cose è che ad Aprile saranno passati appena 9 mesi dall’operazione” – aggiunge l’head coach di Golden State – “In attesa del suo ritorno, dobbiamo fare in modo che i nostri giovani crescano bene, così da garantire la presenza di vari giocatori di rotazione, pronti a dare il loro contributo in una squadra da Playoff“.

In conclusione, il nativo di Beirut esprime ancora il proprio dispiacere per la sua star: “Mi dispiace davvero per Klay. Stare fuori è dura, perché non ti senti parte di una squadra finché non scendi sul parquet. Lui adesso è in una fase della sua riabilitazione in cui non sente dolore, dove può tirare ma non può correre. Deve prendersi il tempo per guarire. Deve avere molta pazienza“.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone