Warriors ancora disastrosi in trasferta. Kerr: "Nemmeno nei miei peggiori incubi avrei immaginato una cosa simile"
I Golden State Warriors continuano ad essere tra gli argomenti del momento in NBA. Purtroppo per Kerr e i suoi, a far discutere è ancora l’inquietante rendimento esterno dei Campioni in carica che, con il ko della scorsa notte al FedEx Forum di Memphis con i Grizzlies (119-133), hanno aggiornato una ben poco lodevole striscia negativa lontano dal Chase Center, portandola a 11 ko consecutivi. Il record esterno dei californiani è adesso di 7-29, addirittura il peggiore in assoluto questa stagione, inficiando pesantemente l’attuale 36-36 che ha fatto ripiombare gli Warriors in piena zona Play-In.
A parte l’ormai consueto trash talking di Dillon Brooks con i giocatori della Baia (stanotte siparietto virale con Klay Thompson, che risponde mimando il numero di anelli vinto), anche l’ultima partita ha evidenziato i grandi problemi della squadra di coach Kerr quando scende in campo lontano dai propri tifosi. Un approccio rivedibile nel primo quarto, passivi pesanti da recuperare (quando ci si riesce) e nuovi crolli nel secondo tempo, soprattutto nel quarto conclusivo come stanotte, quando Golden State, dopo esser risalita ad un solo possesso di distanza (106-108 con 9’41” da giocare), nei successivi cinque minuti e mezzo hanno beccato un parziale di 3-21, piombando a -20 e compromettendo definitivamente la sfida.
“Sono contento che questo sia il nostro ultimo back-to-back quest’anno. Sinceramente nemmeno nei miei peggiori incubi avrei immaginato una cosa simile” – ha sottolineato sconsolato Steve Kerr nel post partita – “In generale, credo che avremmo potuto e dovuto lavorare meglio ad inizio quarto periodo come esecuzione. Siamo stati frettolosi nelle scelte di tiro e un paio di errori hanno innescato delle loro triple in transizione“.
“Bisogna fare i complimenti a Memphis. Hanno realizzato 18 triple, tirando con il 47% da tre, alcune in transizione altre contestate. Noi abbiamo avuto le nostre occasioni ma nei primi cinque minuti dell’ultimo quarto ce le siamo lasciati sfuggire malamente. Eravamo ad un solo possesso di distanza ma abbiamo commesso troppi errori“, ha aggiunto l’head coach degli Warriors.
Gli fa eco Draymond Green, a proposito del crollo nel quarto periodo: “Penso che abbiamo smesso di fare giocate semplici, grazie alle quali siamo stati capaci di tornare in partita. Abbiamo combattuto duramente per tutto il corso del match, ed è stato impossibile rimontare nuovamente“.