Warriors, infortunio al ginocchio sinistro per Stephen Curry. Attesa per l'esito della risonanza magnetica
La vittoria della scorsa notte sui Dallas Mavericks (113-119) è stata tutt’altro che tranquilla per i Golden State Warriors. I Campioni in carica hanno dovuto infatti fare i conti con l’infortunio di Stephen Curry, uscito nel finale del terzo quarto dopo un contatto con Jaden Hardy. Il #30 dei californiani stava difendendo un tentativo di penetrazione del #3 ospite, quando il ginocchio destro di quest’ultimo è incocciato in quello sinistro della stella di Golden State. Immediatamente Steph è parso dolorante, uscendo dal campo al time-out successivo per poi non tornare più in campo.
Curry (21+7 ast e 6 reb fino a quel momento, con 7/11 al tiro) si è sottoposto immediatamente a raggi X nel cuore del Chase Center, con esito negativo. Ma tutto l’universo Warriors attende con ansia l’esito della risonanza magnetica, in programma nelle prossime ore. “Ogni volta che un giocatore deve sottoporsi a risonanza magnetica c’è un che di preoccupante” – ha detto nel post partita coach Steve Kerr – “Dobbiamo soltanto aspettare e vedere i risultati. Queste cose sono successe svariate volte negli anni, per cui dita incrociate e speriamo Steph sia ok“.
Nel precedente match perso con i Denver Nuggets, Curry aveva già subito un colpo allo stesso ginocchio e coach Kerr non si è detto sicuro che l’infortunio della scorsa notte sia legato all’altro episodio. Inoltre, l’head coach di Golden State ha sottolineato di essere preoccupato del quantitativo di minuti giocato ultimamente dallo stesso Steph e da Draymond Green, pianificando di ridurne un po’ l’impiego. “Se dovrà star fuori, allora dovremo guardare avanti e preparare le prossime partite che ci aspettano. Ad ogni modo, ci faremo trovare pronti“, ha concluso Kerr.