Warriors e Trail Blazers inarrestabili. Spettacolo Irving al MSG
CLEVELAND CAVALIERS @ NEW YORK KNICKS 90-87
Continua la risalita dei Cavs, che al Madison Square Garden ottengono la 5° W di fila (4-3 in trasferta): protagonista assoluto di serata, non memorabile dal punto di vista del gioco espresso, un sontuoso Kyrie Irving, autore del proprio season-high con ben 37 punti all’attivo (66.7% dal campo, 50% da 3); positive le prove anche degli altri due big, autori di una doppia doppia ciascuno, 19+12 assist per The King e 11+11 rimbalzi per Love. In totale, i Big Three hanno messo a segno 67 punti su 90 per Cleveland. Dall’altra parte, prosegue la stagione negativa della franchigia della Grande Mela, alla 6° L di seguito e autori del loro peggior inizio di stagione nella storia (3-8 in casa): Carmelo Anthony ha deluso, mettendo a referto solo 9 punti (e 10 rimbalzi), tirando con un misero 21.1% dal campo (4/19); i migliori, per i Knicks, sono stati Hardaway Jr (20) e Stoudemire, che ha sfiorato la doppia doppia con 18+9 rimbalzi, ed un ottimo 61.5% dal campo (8/13). L’equilibrio la fa da padrone sin dal primo periodo: si procede punto a punto, con nessuna delle due squadre che riesce ad imporre un break significativo. Dopo 12’, il risultato dice 25-24 Cavs. Il secondo periodo comincia con un tentativo di allungo dei padroni di casa, i quali, trascinati da 11 punti in poco più di 4’ di Hardaway Jr (saranno 13 nel parziale), allungano fino al +10 (37-47 a 7’54” dall’intervallo lungo); un gioco da 3 punti di Acy (15 a referto per lui) vale anche il +11 (35-46 a 4’50”), ma i Cavs hanno un Irving letteralmente ingiocabile per la difesa newyorkese, con il prodotto di Duke che ne mette 17 nel secondo quarto, consentendo ai suoi di andare negli spogliatoi sotto solo di 3 (50-53). Nonostante un Melo che continua a sbagliare tiri da ogni posizione, i Knicks, ad inizio 3° quarto, riescono ad allungare in un paio di occasioni sul +7; gli ospiti, malgrado alcune scelte in attacco non perfette, piazzano un break di 14-5, che gli consente di operare il sorpasso sul 66-64 (2’26” dalla sirena), manco a dirlo con Irving (altri 9 punti nel periodo). New York ha un colpo di reni negli ultimi istanti, riuscendo ad andare all’ultimo intervallo sul 68-73. L’ultimo quarto decide l’incontro. I Knicks prima si portano sul +7 (72-79 a 8’56” dal termine), con un layup di Stoudemire, poi vanno in crisi, dimenticando la via del canestro. I Cavs, dal canto loro, si appoggiano ai loro campioni, con James che opera il sorpasso con 5 punti in fila (88-85 a 3’26”); New York si porta sul -1 ancora con Stoudemire (88-87), ma, negli ultimi 3’05”, non segneranno più (0/7). La partita la chiude, ovviamente, Irving, con un layup a 10” dalla fine, mentre Anthony completa una serata da dimenticare, sbagliando la tripla dell’overtime.
CLEVELAND CAVALIERS (10-7): James 19 (12 ast), Love 11 (11 reb), Varejao 8, Irving 37, Marion 5, Thompson 2, Waiters 6, M. Miller, Harris 2, Price, Amundson, Haywood, J. Jones
NEW YORK KNICKS (4-16): Acy 15, Anthony 9 (10 reb), Stoudemire 18, Calderon 3, Shumpert, Dalembert 6, J.R. Smith 9, Hardaway Jr 20, Prigioni, J. Smith 2, Larkin 5, Aldrich, Wear
INDIANA PACERS @ PORTLAND TRAIL BLAZERS 82-88
Prosegue senza intoppi la marcia dei Trail Blazers che, al Moda Center, battono i Pacers conquistando la 12° vittoria nelle ultime 13 partite disputate (10-2 in casa): mattatori di serata, ovviamente, la premiata ditta Aldridge-Lillard, con il 29enne texano all’ennesima doppia doppia stagionale (18+13 rimbalzi, benché tiri appena con il 33.3% dal campo (7/21)) e con il #0 top scorer di serata (23). Niente da fare per i ragazzi di coach Vogel (3-7 fuori casa), anche se l’allenatore sottolinea la prova difensiva dei suoi, dopo i 116 presi a Phoenix nella partita precedente. Stuckey è il migliore per i Pacers (16); bene anche Hill (15 e 8 rimbalzi) e West (13 e 8 rimbalzi). Il primo tempo di questa sfida non resterà di certo negli annali della NBA: i primi 24’, infatti, terminano sul 33-38 Portland, con entrambe le squadre che faticano nel trovare ritmo e precisione in attacco. Il primo periodo, in particolare, è davvero povero di spunti, terminando con un 14-16 che di certo non avrà soddisfatto gli spettatori. Nei secondi 12’, i padroni di casa provano ad accelerare, prima con Kaman e Matthews, poi con Lillard e Batum, il cui tiro dalla media vale il 24-32 (5’16” dalla sirena). I Pacers non perdono la testa e, sospinti dagli unici 5 punti di Miles e da Stuckey, si portano sul -1 (31-32 a 3’12”); un nuovo allungo di Portland conclude il periodo sul 33-38. Lo spettacolo migliora da terzo periodo, anche per merito dei Pacers. Dopo essere finiti a -9 (33-42), la squadra di coach Vogel rimonta grazie alla coppia Copeland-Stuckey fino al -2 (42-44 a 8’14”); dall’altra parte, però, si accendono Aldridge e Lillard, che conducono la squadra dell’Oregon sul +10 (44-54 a 5’39” dall’ultimo intervallo). Ancora una volta, però, Indiana trova una reazione, stavolta grazie ai canestri di Hill e West, autori di 6 punti per parte in 3’ e mezzo; all’ultimo quarto, le due squadre si presentano sul 59-62. Tutto è ancora in bilico. I Pacers impattano per due volte in avvio, l’ultima, con un layup di Watson, sul 66-66 (9’10” dalla fine); a cavallo della metà dell’ultima frazione, i Trail Blazers realizzano il break decisivo, uno 0-11 nel quale importante è il contributo di Batum (tripla) e di Lillard (4 in fila), con Portland che va sul 66-77 a 5’31” dalla fine. Gli ospiti hanno il merito di non arrendersi, con un 14-6 che fa tremare il Moda Center, culminato con il jumper del -3 ad opera del solito Stuckey (80-83 a 50” dalla fine). L’incontro, allora, si decide dalla linea della carità, con Portland che realizza un 5/6 che determina la vittoria per 82-88.
INDIANA PACERS (7-12): S. Hill 15, D. West 13, Hibbert 9, Copeland 5, Stuckey 16, Watson 4, Mahinmi, Rudez 5, Scola 10, Miles 5, Sloan, L. Allen, Whittington
PORTLAND TRAIL BLAZERS (15-4): Batum 13, Aldridge 18 (13 reb), R. Lopez 4, Matthews 12, Lillard 23, Blake 2, Kaman 6, Crabbe 6, Freeland 4, Barton, Claver, M. Leonard, T. Robinson
NEW ORLEANS PELICANS @ GOLDEN STATE WARRIORS 85-112
Chi riuscirà a fermare gli Splash Brothers? E’ una domanda più che legittima, dopo che, nel match di stanotte della Oracle Arena, i Warriors hanno asfaltato i Pelicans di Anthony Davis, centrando l’11° W consecutiva (7-1 davanti al pubblico amico), andando ad eguagliare la propria miglior striscia vincente, risalente al lontano 1971-72: a risaltare, come sempre, sono le prove di Curry (doppia doppia da 19+11 assist) e Thompson (23 a referto), con un contributo sostanziale anche da parte di Barnes (doppia doppia da 17+10 rimbalzi) e Green (doppia doppia da 14+14 rimbalzi). A New Orleans non basta la consueta prova monstre di Davis, protagonista di una prestazione super, condita da una doppia doppia da 30+15 rimbalzi, con un 73.7% dal campo (14/19); purtroppo per la squadra della Louisiana, il Monociglio è stato lasciato solo a predicare nel deserto, visti i soli altri due giocatori in doppia cifra, ovvero Holiday (12) ed Evans (11). Decisivi, sull’esito dell’incontro, i tiri dalla lunga distanza, marchio di fabbrica dei Figli della Baia (45.5% (10/22) vs 20% (3/15)), e le palle perse (9 a 17). Gli occhi di tutti, com’è normale, sono puntati sulla sfida tra due papabili per il titolo di MVP della regular season, cioè Stephen Curry da una parte, ed Anthony Davis dall’altra. C’è partita solo nel primo periodo, dove i Pelicans beneficiano di una difesa non efficace di Green su Davis, che infatti totalizza 11 punti nel quarto d’avvio. Gli ospiti scappano prima sul +7 (18-11), quindi, dopo il pari a quota 18 firmato Curry, vanno sul +8 grazie a Rivers (28-20); il parziale si chiude sul 28-22 Pelicans. La differente caratura tra le due compagini esce fuori nel secondo periodo, allorchè cominciano le rotazioni: Barbosa e Speights guidano la rimonta, che conduce i Warriors sul 32-36 firmato Livingston (6’52” dall’intervallo lungo). Una volta rientrato il quintetto titolare, la forbice si allarga terribilmente, con il trio Thompson-Curry-Green che porta Golden State sul +13 di fine primo tempo (40-53), con un eloquente 12-31 di parziale riguardo al secondo quarto. Il terzo periodo vede un tentativo di reazione degli ospiti, con i vari Evans, Holiday e Salmons che provano a far sentire meno solo Davis. Purtroppo per i Pelicans, i Warriors ribattono colpo su colpo, arrivando anche ad avere un vantaggio di +22, con un tiro dalla media di Steph Curry (50-72 a 5’15” dall’ultimo intervallo). Il tabellone, dopo 36’, recita 66-80 per i padroni di casa. Se New Orleans aveva qualche residua speranza di risalire la china, queste vengono spazzate via nell’ultimo periodo. I Warriors la chiudono a doppia mandata all’inizio del quarto periodo, con Barbosa che, in layup, firma il +20 (68-88); Davis è l’ultimo ad arrendersi (10 punti nel periodo), ma non ce n’è, e, nel garbage time finale, gli Splash Brothers ne approfittano per dare spettacolo, con Curry che, in un paio di occasioni, va a sfidare face to face Davis, chiaro segnale di sfida in ottica titolo di MVP. Si chiude 85-112 per Golden State, sempre più convinti della propria forza.
NEW ORLEANS PELICANS (8-9): Babbitt 5, Davis 30 (15 reb), Asik 9, T. Evans 11, Holiday 12, R. Anderson 4, Salmons 5, Cunningham 2, Rivers 7, Fredette, Withey, Ajinca, R. Smith
GOLDEN STATE WARRIORS (16-2): H. Barnes 17 (10 reb), D. Green 14 (14 reb), Bogut 8 (11 reb), K. Thompson 23, Curry 19 (11 ast), Iguodala 6, Barbosa 6, Speights 12, Livingston 4, Ezeli 1, J. Holiday 2, Kuzmic, Rush