Warriors, Curry ironizza sull'assenza dei lunghi: "Non mi capitava dall'high school"
Sconfitta nella notte per i Golden State Warriors, al Chase Center contro i Boston Celtics (111-107), nonostante i 38 punti, 11 rimbalzi e 8 assist di Stephen Curry. Pesante è stata l’assenza dei lunghi per i Warriors: oltre a Marquese Chriss, infortunatosi all’inizio della regular season, e a James Wiseman, fermo per almeno 1 settimana, coach Kerr ha dovuto affrontare anche il ko di Kevon Looney, infortunatosi ad una caviglia proprio durante la partita.
A margine della sfida, ha parlato proprio di questo problema il numero #30, che stanotte ha sfondato quota 17.000 punti con Golden State: “Bisogna guardare ad entrambi i lati della medaglia in questi casi. Tutti stanno parlando di cosa non possiamo fare con un quintetto da small-ball, ma noi dobbiamo concentrarci sui nostri punti di forza e capire cosa potremmo fare con un quintetto del genere“.
“Giocare in velocità, coinvolgere tutti, muovere la palla. Nelle prossime partite contro Dallas e San Antonio sarà interessante. Loro hanno Porzingis, che è alto, ma giocano molto più nello stile small-ball che altro. Sarà una bella sfida“, prosegue Curry che, successivamente, scherza con i giornalisti, ricordando l’ultima volta in cui ha giocato senza qualcuno alto più di 2 metri.
“È una situazione che non mi capitava dall’high school” – spiega – “Nella mia squadra dell’epoca c’era solo un ragazzo che si avvicinava a quell’altezza. Nel tunnel ho visto Zaza Pachulia e gli ho detto che la sua maglia è pronta se volesse giocare, avremo giusto bisogno di un paio di minuti a partita da parte sua. La sua risposta è stata che quei pochi minuti gli sarebbero costati i tendini del ginocchio, quindi ha gentilmente rifiutato la mia offerta“.