Warriors, Curry subito decisivo al rientro: "Infortunio da gestire nel prossimo futuro"
Senza Stephen Curry, fermato nelle ultime cinque partite per una botta al coccige rimediata lo scorso 18 marzo contro i Rockets (partita vinta 108-94), i Golden State Warriors hanno messo assieme un record di 1-4, con appunto 4 sconfitte di fila nelle ultime uscite. Stanotte, al Chase Center contro i Chicago Bulls, il #30 è tornato sul parquet e i californiani sono tornati al successo (102-116), con la sua stella che ne ha messi 32 (11/24 al tiro, 6/14 da tre), conditi da 6 assist, 5 rimbalzi e 1 rubata; il tutto in 30′ di gioco.
L’infortunio, però, non è ancora definitivamente alle spalle, come apparso chiaro nel corso della partita in seguito a numerose cadute. Ed è lo stesso Curry, dinanzi ai microfoni a fine partita, a confermare la circostanza: “In allenamento certe situazioni non le puoi simulare, per cui sapevo che sarebbe stato interessante, anche se non divertente. Ma è andata abbastanza bene. Vero, per giocare sopra al dolore ho dovuto cercare di tenermi sempre caldo; però questo è un infortunio che dovremo gestire nel prossimo futuro, sapendo comunque che guarirà man mano, con il passare del tempo“.
“Quella è una caduta abbastanza inusuale (quella patita contro Houston, ndr), atterrare in quel modo sul parquet… Detto ciò, probabilmente non subito ma dovrei tornare al massimo della forma in fretta” – continua Steph – “Ora si tratta di avere a che fare con il dolore, gestirlo e concentrarsi sul gioco. Questa è stata la mia motivazione in questo rientro: non muoverti in campo per fare in modo di non avvertire dolore, ma prepararti mentalmente per affrontarlo“.
Sull’importanza di Curry ha parlato anche coach Steve Kerr: “Con lui in campo cambia tutto. Il gioco della squadra scorre molto più fluido, ogni singolo giocatore ho pensato che stesse giocando meglio. Tutti hanno seguito il suo esempio, è questo l’effetto che provoca. Steph rende il gioco più facile per tutti“.