Warriors, coach Kerr su Klay Thompson: "Convinto che supererà questo momento complicato"
L’avvio di stagione dei Golden State Warriors, detentori del Larry O’Brien Trophy, è stato finora tutto tranne che da incorniciare. Se tra le mura del Chase Center i californiani, pur con più di qualche affanno, vantano un buonissimo record (6-1), lontani da casa sono stati finora un vero disastro. Discontinui in attacco, sulle spalle del solo Stephen Curry, veri colabrodo in difesa, al momento gli Warriors non hanno ancora vinto una singola partita in trasferta, con un record di 0-8 (solo i Detroit Pistons male come loro) come non si verificava per una franchigia Campione in Carica dai Chicago Bulls 1998/99, e ad un solo ko dal record negativo da inizio stagione per gli stessi Warriors, ovvero lo 0-9 del 1989/90.
Tante le cose che non vanno nella squadra di coach Steve Kerr ma, tra i più bersagliati dalla critica, c’è sicuramente Klay Thompson. Tornato ad inizio anno dopo i tremendi infortuni che lo hanno colpito tra le Finals 2019 e l’autunno 2020, il figlio di Mychal sta soffrendo particolarmente in questo inizio di stagione, non risultando efficace nella propria metà campo e tirando male in quella avversaria. Finora il #11 di Golden State sta viaggiando a 15.1 punti di media (35.1% dal campo, 33.0% da tre e 81.3% ai liberi), con 3.5 rimbalzi e 2.4 assist, il tutto in 28.7 minuti d’impiego medio a partita.
Evidente nelle ultime uscite la crescente frustrazione di Thompson verso questa situazione, come peraltro ha fatto ben intendere lo stesso Kerr, intervenuto nel podcast Damon and Ratto. “Il suo problema è che ha un vissuto, un palmares pazzesco, parliamo di un giocatore da Hall of Fame che, dopo quanto gli è accaduto negli ultimi anni, avverte un gran peso sulle proprie spalle” – ha sottolineato il coach di Golden State – “Ha una voglia esagerata di tornare ai suoi livelli, quelli pre infortuni. Per esperienza, però, posso dire che quando un giocatore si trova nella sua condizione può diventare un ostacolo”.
“Klay deve soltanto riuscirsi a scuotere questo peso dalle spalle e tornare a giocare divertendosi. Un lavoro che spetta anche a me ed al mio staff” – aggiunge Kerr – “Io sono convinto che supererà questo momento complicato. Si avverte bene la sua frustrazione, lo leggi nei suoi occhi. Vorrebbe tutto e subito, ma sappiamo bene che non funziona così. Klay deve solo pensare a scendere in campo e ad essere rilassato“.