Warriors, Bogut: "Per me è un onore tornare in questa squadra"
Il ritorno di Andrew Bogut ai Golden State Warriors è diventato ufficiale nella giornata di ieri. In una sorta di conferenza stampa tenuta presso il centro sportivo dei Sidney Kings, il 34enne australiano ha espresso le sue sensazioni sull’argomento, sottolineando tra le altre cose di esser stato in contatto con Golden State sin da Dicembre e che i Campioni in carica erano l’unica squadra NBA con la quale realisticamente avrebbe voluto firmare.
“E’ una gran bella storia” – dice Bogut – “Apprezzo molto quest’opportunità e anche se dovesse trattarsi di agitare un’asciugamano per una ventina di partite, risultando un buon compagno di squadra, allora ne sarò felice. Per me è già un grande onore firmare e tornare lì, anche senza giocare un minuto. Tutto il resto sarebbe un di più“.
“Non sono stupido e so di essere invecchiato; ma potrebbero esserci situazioni nelle quali DeMarcus si troverà con problemi di falli, situazioni dove potrebbe servire qualche minuto con un difensore un pò più fisico. Poi potrebbero esserci situazioni nelle quali resterò fuori. Ma per me non sarà un problema“, prosegue Bogut.
L’australiano torna sul passato, al 2016, quando la dirigenza scelse di scambiarlo con i Mavericks per liberare spazio salariale utile per la firma di Kevin Durant. “Ho ben capito che tipo di scelta sia stata. Hai l’opportunità di firmare Kevin Durant e io ero il terzo incomodo. Avrei fatto lo stesso al posto del GM” – spiega Andrew – “Sono cose che succedono e, seppur deluso, per me non è stato un brutto colpo. I media esagerarono sul punto che me la presi tanto, ma non era così“.
“Sono rimasto in contatto con tanti, ad esempio Draymond, Steph, Klay. E’ bello tornare in un posto dove sono stimato, non solo come giocatore di basket, ma sia per il mio QI cestistico che come persona, e spero di poter aggiungere un altro anello alla collezione“, aggiunge il nativo di Melbourne.
Riguardo le ‘facce nuove’, Bogut non vede l’ora di giocare al fianco di Cousins, con il quale all’epoca non mancarono i dissapori: “Devo riallacciare i rapporti con DeMarcus Cousins, perché quando era a Sacramento non erano ideali. Un sacco di scontri, contatti e flagrant foul. Non vedo l’ora di giocare nella sua stessa squadra“.
Sull’obiettivo da perseguire, come spiegato in precedenza, Bogut non ha dubbi: “Vincere due anelli in fila non dico faccia annoiare, ma rischia di far diventare tutto una routine. Ma sono convinto che Golden State, nonostante gli alti e bassi degli ultimi tempi, sia ancora la squadra da battere. Se la velocità di crociera fosse tarata su ‘Playoff’, non credo sarebbe positivo. Per cui affrontare qualche avversità non è certo la cosa peggiore, soprattutto in vista dei Playoff“.