I Warriors battono i Lakers senza LeBron, vincono i Mavs di un sontuoso Doncic
I Golden State Warriors faticano più del dovuto contro i Los Angeles Lakers che devono fare a meno ancora di LeBron James ma sembrano non patirne ad un tratto l’assenza, offrendo una buona pallacanestro. I Warriors partono forte con Klay Thompson, ma i Lakers sono lì e sfruttando una prestazione poco brillante di Steph Curry nei primi tre quarti, tengono botta recuperando lo svantaggio di 9 punti accumulato nella prima frazione. Ingram, Kuzma e Rondo sono in serata positiva ma non hanno fatto i conti con Durant e soprattutto con Cousins (18+10 alla fine). Curry si sveglia nell’ultimo periodo e affossa i Lakers con il parziale decisivo nell’ultimo quarto di 27-15. Vincono i Warriors 115-101 sulla squadra di Luke Walton, orfana di LeBron James tenuto precauzionalmente a riposo. L’allenatore giallo-viola sembra avere problemi più grandi dell’assenza di stanotte della sua stella: da fonti molto attendibili pare ci sia stata un’accesa discussione tra veterani come McGee, Stephenson e Beasley dopo un rimprovero del loro allenatore, sfociata poi in paroloni molto più grossi. La situazione a L.A. comincia ad essere davvero complicata.
Atlanta espugna il campo dei Suns grazie ad un ultimo grande periodo dopo un match in totale equilibrio. Nonostante le ottime prove di Booker (32 +10 assist), Ayton (13+11 rimbalzi ) e Jackson (25 punti), a deciderla sono stati nel finale Young e Collins che, con un paio di grandi giocate, sono riusciti a portare la partita a casa. Per Collins partita mostruosa da 35 punti e 16 rimbalzi. Atlanta espugna la Talking Stick Resort Arena con il punteggio di 118-112.
Continua il dominio della lega da parte di James Harden che stanotte con un’altra grande prestazione delle sue, ha permesso ai Rockets di ottenere una facile vittoria in trasferta sul campo di Utah. I Jazz mantengono in equilibrio la partita solo per un quarto e mezzo, poi è la furia del Barba a scatenarsi sulla EnergySolutions Arena. Clamorosa la prestazione di Harden che per la 26esima volta consecutiva supera 30 punti ma mette insieme anche 12 rimbalzi, 5 assist, 6 steals e 4 stoppate. Il secondo e il terzo quarto sono mortiferi per i Jazz (42-60) nonostante ben 5 uomini in doppia cifra. Faried e Green danno un grande contributo alla gara dei Rockets che vincono alla sirena finale 125-98.
Vincono ancora i Bucks che rimangono la prima forza assoluta dell’Nba e dopo un inizio non bellissimo (timeout di coach Budenholzer dopo 45 secondi di partita), riprendono in mano la partita lasciando le briciole ai Wizards. 73 punti segnati nel primo tempo sono troppi per Washington che non tiene il passo degli avversari, né riesce a mettere una pezza alle sfuriate offensive di Antetokumpo (37 alla fine, 17/17 ai liberi nella partita), Middleton, Lopez e Brogdon. I Wizards ci provano rosicchiando 7 punti nel terzo periodo ma è tutto inutile: vincono i Bucks 131-115, 20 vittorie nelle ultime 24 partite, qualità di gioco molto alta, una candidatura come sorpresa nei playoff i di quest’anno a Milwaukee nessuno può toglierla.
1000 punti in 50 partite giocate in Nba, ormai pochi appassionati si sorprenderanno di sapere a chi appartengono queste stats: Luka Doncic non smette di stupire e neanche la non convocazione all’All Star Game riesce a distoglierlo dai suoi obiettivi. Una partita fantastica per il quasi 20enne sloveno che mette insieme 35 punti, 11 rimbalzi e 6 assist in una partita quasi perfetta, Brunson e Barnes in doppia cifra indirizzano la partita verso Dallas anche se la squadra di Carlisle ha lasciato solo un quarto ai Cavs (24-18 nella seconda frazione). Discreta prova di Cleveland che nonostante una stagione da bassi fondi, ha provato a rimanere in partita. In Ohio vittoria di Dallas 111 – 98.
Che la Nba sia una lega al quanto unica questo era risaputo, una rimonta come quella messa a segno dai Clippers di Doc Rivers ha il sapore di straordinario. Un primo quarto da incubo per Los Angeles che a fine primo quarto si trova sotto di ben 18 lunghezze (40-22 alla prima sirena), trova il massimo svantaggio nel secondo quarto (25 punti di scarto) con la situazione che poco cambia nel secondo tempo dove i punti da recuperare sono ancora 23. Un Blake Griffin sopra le righe (24+11) sembra proprio in serata giusta per tirare uno scherzetto ai suoi ex compagni. I Clippers sono enormi e, grazie ad un Lou Williams spettacolare da 39 punti e i contributi di Harrell e Scott, rientrano in partita strapazzando Detroit nell’ultimo periodo (14-35) e vincendo alla sirena 111-101 in attesa del rientro di Danilo Gallinari che è vicinissimo al ritorno in campo.
Hornets e Magic vincono gli impegni casalinghi contro Nets e Bulls. Charlotte si impone su Chicago grazie ad un terzo periodo straordinario, trascinata dal solito Kemba Walker (37 punti per lui alla fine). Markannen e Portis, entrambi oltre i 30 punti tengono a galla per tutta la partita i Bulls ma sono costretti ad alzare bandiera bianca nel finale che li condanna 125-118. Cadono malamente i Nets di D’Angelo Russell che nulla possono di fronte alla grande prestazione di Nikola Vucevic (24+12 rimbalzi) ma di tutto il quintetto di Orlando che alla fine termina in doppia cifra con tutti i suoi effettivi. Brooklyn trova solo nel neo convocato alla gara delle stelle una bocca di fuoco vera e propria ed è costretta alla sconfitta esterna per 102-89.
Vincono anche San Antonio e Denver, ma quanta fatica per entrambe le squadre. Gli Spurs dilapidano tutto il vantaggio di 16 punti accumulato nelle prime tre frazioni arrivando alla fine punto a punto contro i Pelicans che risalgono, nonostante la ben nota assenza di Anthony Davis. Per la squadra di Popovich ottime le prove del nostro Marco Belinelli (17 punti totali) e di LaMarcus Aldridge (25+14). Ottima la reazione di New Orleans che trova punti e doppia cifra da Jackson, Holiday, Williams, Diallo e Clark ma cede di misura 113-108. Denver la vince all’ultimo respiro contro Minnesota che non riesce a 3.5 secondi dalla fine a vincerla con Luol Deng. Prova mostruosa di Nikola Jokic (13 punti, 16 rimbalzi e 10 assist) a cui si è opposto Karl Anthony Towns (31 punti, 12 rimbalzi e 7 assist). A fare la differenza sono stati gli altri giocatori di Denver con Beasley (22 punti), Will Barton (20 punti), Trey Lyles (19 punti ) e Monte Morris (17 con 10 assist). Continua la cavalcata di Denver che rimane al primo posto della Western Conference appaiata con Golden State.
Nelle ultime due gare della notte, vittorie per Kings e Pacers che hanno la meglio su Phila e Miami. Sacramento riaggancia il nono posto ad Ovest regolando i Sixers che nonostante le buone prove di Embiid, Butler e Simmons, sono costretti a capitolare contro il talento di un sontuoso Buddy Hield, 34 punti per lui, con un discreto 7/14 dall’arco. Ottime le prove inoltre di De’Aaron Fox e Cauley-Stein entrambi in doppia cifra. Occhio a Sacramento che senza pressione sta scalando la classifica ad Ovest e può prendersi a tutti gli effetti il ruolo di vera mina vagante di questa stagione. Vittoria sudata di Indiana che viola il campo degli Heat e ottiene la prima vittoria dopo l’infortunio di Victor Oladipo, fuori per il resto della stagione. Sotto di 1 all’intervallo, Indiana infila un buon parziale di 31-23 ma rischia vistosamente di perderla nell’ultima frazione dove riesce a mettere insieme solo 11 punti di squadra. Fortunatamente per gli uomini di McMillan, Miami non è da meglio e pareggia il conteggio dei punti del quarto. 31 punti per Bogdanovic, 20 per Collison nella vittoria 95-88 dei Pacers all’AmericanAirlines Arena.
Risultati della notte:
Orlando – Brooklyn 102-89
Charlotte – Chicago 125 – 118
Milwaukee @ Washington 131 – 115
Dallas @Cleveland 111 – 98
Indiana @ Miami 95 – 88
Golden State – Los Angeles Lakers 115 – 101
San Antonio – New Orleans 113 – 108
Atlanta @ Phoenix 118 – 112
Houston @ Utah 125 – 98
Denver @ Minnesota 107 – 106
Sacramento – Philadelphia 115 – 108