Wade scrive "40" e Miami vince! Rivers passa al suo TD Garden, Cleveland batte i 76ers di misura
PHILADELPHIA 76ERS @ CLEVELAND CAVALIERS 86-87: sulla carta una delle partite più semplici per la seconda forza ad Est ma queste sono le partite in cui Cleveland soffre di più. Ed infatti la tendenza continua. Sebbene Phila non abbia mai impensierito i Cavs sul serio, la partita non è mai stata chiusa e, anzi, la difesa a tratti ballerina dei padroni di casa ha spesso concesso sorpassi o mini-parziali alla squadra allenata da coach Brown. Il primo tempo viene magnificamente giocato da un LeBron James che, anche se le statistiche non sono dalla sua parte, ha comunque messo a segno canestri importanti. Le due schiacciate a due mani restano le giocate più belle della gara. Per gli ospiti arrivano ancora una ottime notizie da Covington, vera rivelazione sei Sixers, che chiude con 19 punti e un positivo 5/9 dall’arco dei 3 punti. Quando, però, c’è da difendere sul serio per fermare una corazzata, ecco che Phila si sgretola un po’ alla volta e consente ai Cavaliers di portare a casa il risultato, sudando più del previsto. Da segnalare un infortunio avvenuto a 7 minuti dalla fine a Kevin Love che, subito dopo una mancata ricezione, ha chiesto timeout e si è diretto, senza fermarsi in panchina, nello spogliatoio accompagnato dallo staff medico. Probabilmente si parla di un infortunio alle schiena e, dopo gli esami strumentali del caso, sapremo dirvi anche noi di più. I Cavaliers ritornano ad essere insuperabili tra le mura di casa, vincendo la partita numero 16 di fila. Finisce 86-87 e il miglior marcatore di serata è LeBron Raymone James.
PHILADELPHIA 76ERS (18-56): Grant 2, Noel 8 + 11 RT, Aldemir 11 + 10 RT, Covington 19, Smith 11, Mbah a Moute 8, Sampson 9, Thompson 7, Canaan 8, Sims 3.
CLEVELAND CAVALIERS (48-27): James 20 + 11 RT, Love 10 + 10 RT, Mozgov 14 + 10 RT, Smith 9, Irving 17, Shumpert 9, Thompson 6, Dellavedova, Jones 2, Marion 2.
LOS ANGELES CLIPPERS @ BOSTON CELTICS 119-106: Doc Rivers, detentore di un anello NBA da allenatore vinto sulla panchina prestigiosa dei Boston Celtics, ritorna al TD Garden e, come sempre, viene accolto come un eroe, come un caro amico che torna a far visita ai suoi tifosi. L’uomo dell’inizio di gara è sicuramente DJ, DeAndre Jordan che inizia a volare nei cieli di Boston come solo lui sa fare. Arriva in doppia doppia nel solo primo quarto, catturando 11 rimbalzi (chiuderà con 14) e segnando 11 punti (chiuderà con 15). Una schiacciata incredibile, arrivando testa e spalle sopra tutti, annichilisce il Garden che non può far altro che applaudire. Un primo tempo mostruoso per i Clippers: 34 punti nel primo e stesso risultato nel secondo, concludendo il primo tempo sul punteggio di 68-47. La partita sembra essere già in ghiaccio ma il punto, anzi i punti del KO li segna tutti (o quasi) JJ Redick, autore di un terzo quarto favoloso. Segna da ogni posizione del campo, dagli angoli, dalla punta e si muove senza palla con una maestria degna solo a pochi giocatori in questa lega. Altro quarto da 37 punti per i Clippers che vedono un tentativo di rimonta da parte degli orgogliosi padroni di casa (anche per mano di Datome, 2/4 da 3, 5/9 dal campo, 12 punti in 18 minuti) ma questo si conclude subito con una stoppata inimmaginabile di Blake Griffin dopo una piroetta in aria. Game, set & match: Doc Rivers esce vittorioso dal “suo” TD Garden e rilancia i suoi Clippers con questa W estremamente convincente. Boston resta comunque in corsa per i PO mentre i Clippers sono al quinto posto tra Portland e San Antonio.
LOS ANGELES CLIPPERS (49-25): Barnes 18, Griffin 21, Jordan 15 + 14 RT, Redick 27, Paul 21 + 10 ASS, Rivers 7, Hawes 3, Turkoglu 3, Davis 4, Jones, Wilcox, Hudson.
BOSTON CELTICS (32-41): Turner 9 + 10 ASS, Bass 13, Zeller 16, Bradley 5, Smart, Thomas 19, Crowder 6, Olynyk 14, Datome 12, Jerebko 10, Pressey 2.
DETROIT PISTONS @ MIAMI HEAT 102-109: potremmo e dovremmo spiegarvi com’è andata la partita, quanta accesa è stata la sfida tra Heat e Pistons, quanto di bello ci sia in una lotta per agguantare la post-season ma non riusciremo a fare nulla di tutto questo nel modo giusto, perchè il modo in cui Dwyane Wade è riuscito a governare, a dominare sulla gara è qualcosa di eccezionalmente raro. A 33 anni suonati, con delle ginocchia ormai logore e il giorno dopo aver avuto un attacco influenzale, Flash riesce a piazzare 40 punti in 35 minuti di gioco, tirando 14/27 dal campo (51.8%), 12/13 ai liberi (92.3%), aggiungendo 6 rimbalzi e 4 assist. Detroit riesce a restare in partita nonostante un Wade così e un Haslem in gran spolvero (18+13 per il capitano) grazie alle giocate dell’asse Jackson-Drummond che senza mezzi termini fanno saltare l’area pitturata di Miami col tritolo. I 9 assist di Reggie, conditi da un trentello abbondante, aiutano Drummond a totalizzare la bellezza di 32 punti, tirando uno spaventoso 14/17 dal campo (82.3%). La coppia, che insieme combina la bellezza di 63 punti sui 102 finali dei Pistons, non riesce difensivamente ad arginare Wade e compagni e nell’ultimo quarto devono arrendersi alla magica notte di Mr. Three. Miami resta al settimo posto, riuscendo a mantenere le distanze dai Brooklyn Nets, ancora vincenti nella notte. Detroit, invece, colleziona la sconfitta n°45 in stagione.
DETROIT PISTONS (28-45): Butler, Tolliver 7, Drummond 32 + 14 RT, Caldwell-Pope 9, Jackson 31, Prince 6, Anthony 2, Meeks 11, Dinwiddie 2, Williams 2.
MIAMI HEAT (34-39): Deng 4, Walker 6, Haslem 18 + 13 RT, Wade 40, Dragic 10, Chalmers 11, Ennis 16, Johnson, Beasley 4.