Vintage Wade batte King James! Gli Spash Brothers soffrono i LAL ma vincono, comodi i Nets a Minneapolis
BROOKLYN NETS @ MINNESOTA TIMBERWOLVES 122 – 106: al Target Center si gioca un match che non definiremmo proprio col termine “Big”. Si affrontano, infatti, l’ultima forza della Western Conference, i T’Wolves, e i Brooklyn Nets, squadra delusione se ce n’è una in queste ultime stagioni. Come se non bastasse, Minnesota riesce a schierare solo 8 giocatori per via di molti infortunati. L’inizio è costellato da errori da parte dei padroni di casa che costano tanto nell’economia della partita, visto e considerato che, stranamente, Joe Johnson ha deciso di scendere in campo con la testa giusta. L’unica risposta positiva del primo tempo per coach Sanders è Zach LaVine che con la tripla ricuce lo strappo a cavallo tra il primo e il secondo quarto. Brooklyn riallunga, complice una difesa più che distratta dei T’Wolves, e a metà gara i punti segnati sono già 68 (!!). Il ritorno sul parquet dopo l’intervallo non fa impazzire i tifosi presenti a palazzo, anzi. I Nets dilagano e a metà terzo quarto le lunghezze di vantaggio sono 20. A chiudere i conti è proprio l’ex di turno, ovvero sia Thaddeus Young, autore di 19 punti. Game, set & match Nets: finisce 122-106. Il miglior realizzatore è JJ, Joe Johnson con 22 punti.
BROOKLYN NETS (27-38): Johnson 22, Young 19, Lopez 16, Brown 2, Williams 8, Jack 16, Plumlee 6, Jefferson 4, Bogdanovic 21, Anderson 6, Jordan 2, Morris.
MINNESOTA TIMBERWOLVES (14-52): Wiggins 13, Payne 6, Dieng 11, Martin 23, LaVine 20, Hamilton 15, Budinger 18, Brown.
CLEVELAND CAVALIERS @ MIAMI HEAT 92-106: probabilmente a Miami aspettavano questo momento dall’estate, da quando James ha deciso di “tornare a casa”. C’è chi lo aspettava per vendicarsi, c’è chi lo aspettava per riaccoglierlo, perchè LeBron resta un giocatore che ha scritto la storia dei Miami Heat. La TripleA, giusto per non essere incoerente, si riempie col solito colpevole ritardo. Le chiacchiere tra due amici sono la norma in partite come queste e, chissà, ai più nostalgici una lacrima di rimpianto, di amarezza sarà anche scesa. Ma alla palla a due non si hanno più amici, solo “nemici” in campo. Ricordiamo che i Cavaliers non dispongono ancora di Love, fermo per la seconda partita consecutiva, mentre hanno avuto l’OK da James per quanto riguarda le condizioni del suo ginocchio, dopo lo spavento di Orlando. Il primo quarto Miami parte forte, proprio come faceva ai tempi di LeBron. La difesa dei Cavs fa fatica ed appare anche molto stanca. Il back-to-back è stato spesso un problema per la squadra di coach Blatt e infatti il primo periodo si chiude con il punteggio di 22-27 Heat. Le seconde linee di Miami hanno ugualmente voglia di dimostrare qualcosa al Re, o ex Re che sia, in particolare Mario Chalmers che esce dalla panchina e ne piazza 16 di un certo peso specifico. James, dal canto suo, gioca un primo tempo sottotono con appena 7 punti e tante scelte forzate e sbagliate. A metà del secondo quarto, prende possesso della gara un giocatore che viene ancora etichettato come bollito, anziano, senza mazzi fisici adatti per competere. Porta il #3 e da qui in poi la spiega lui e soltanto lui. D-Wade trascina i suoi Heat sul + 14 nel giro di un paio di minuti, prima con la schiacciata in contropiede e poi col jumper dalla media in faccia al russo Mozgov. La difesa di Cleveland è completamente nel pallone, così come l’attacco che perde un’altra palla (rubata da Wade) e concede due comodi alla pantera col numero 3. A 50” dalla fine il punteggio dice 35-54 Heat! Già 18 all’intervallo per Mr. Three. Tornati sul parquet, la musica non cambia: Mozgov è la controfigura di quello visto nelle ultime uscite e permette a Whiteside di dominare in area, JR Smith non fa altro che leggere la targa a Wade, visto che lo perde ad ogni azione e gli aiuti difensivi tardano ad arrivare. Risultato? Sconfitta pesante ma meritata per Cleveland che resta al secondo posto con Toronto ad un passo. Miami si riprende l’ottava posizione, anche se a 30-36 c’è un blocco di 3 squadre che si contenderanno l’ultimo posto disponibile per la post-season. Finisce 92-106 con un magnifico Wade da 32 pinti in 31 minuti (13/18), un Dragic da 20 + 9 assist e un Whiteside in doppia doppia (16+11). Per Cleveland LeBron chiude a 26 con 4/8 da 3 e 8/19 dal campo.
LOS ANGELES LAKERS @ GOLDEN STATE WARRIORS 105-108: il derby della California stavolta si gioca nella Baia, a casa dei GSW, a casa del più che probabile MVP di questa regular season. Partono bene i Lakers che sfruttano qualche errore difensivo dei padroni di casa ma a rimettere le cose apposto arrivano i 12 punti nel primo quarto di Klay Thompson. La partita è più piacevole del previsto e LA riesce a trovare molti spunti individuali che consentono alla squadra di coach Scott di restare a contatto con i primi della classe. Il primo tempo si chiude con i Warriors sopra di 4 lunghezze. Inizia il terzo quarto e accanto a questa parola ci va sempre quella degli “Splash Brothers” perchè è il loro territorio di caccia preferito. Prima Thompson in penetrazione (con tanto di distorsione alla caviglia) poi la solita inimmaginabile tripla di Curry e per concludere il tutto un canestro da tre punti con tanto di fallo per il figlio di Dell. L’ultimo quarto sembra in discesa per i giallo-blu che, però, devono fare i conti con la difesa aggressiva e fisica dei Lakers. Il vantaggio a 4′ dalla fine è di appena 3 punti, prima che Curry prenda nuovamente possesso della gara ruba, contropiede, dietro la schiena per Iggy che schiaccia sulla testa di Lin. Clarkson riduce lo scarto e a 3.4” dalla fine Los Angeles ha la palla in mano per impattare. Rimessa dal fondo di Hill che serve Johnson ma Draymond Green è diabolico e gli sporca la palla facendogliela rimpallare addosso. Vittoria sofferta ma ugualmente importante per i Golden State Warriors.
LOS ANGELES LAKERS (17-49): Johnson 16, Hill 15 + 12 RT, Black 4, Ellington 17, Clarkson 17, Lin 15, Boozer 10, Brown 5, Davis 4, Kelly 2.
GOLDEN STATE WARRIORS (53-13): Barnes 11, Green 16, Bogut 8, Thompson 26, Curry 19, Iguodala 8, Ezeli 6, Livingston 6, Lee 5, Holiday 3.