VALENTINA VIGNALI: "Faccio il tifo per Curry, e memomale che c'è Beli! In Italia occhio a Reggio Emilia"
Giocatrice e modella, conduttrice per una breve (ma intensa) esperienza di basket a Sportitalia, Valentina Vignali è una delle opinion maker più influenti della rete in materia cestistica.
NBA24 l’ha raggiunta per analizzare il momento del basket mondiale, a cavallo tra Europa ed NBA, nel finesettimana che apre l’All-Star Game.
Partiamo dall’Italia: tanto equilibrio, cos’è lecito aspettarsi?
“Seguo Milano da inizio stagione, e vederla in alto davanti a tutti gli altri non mi fa assolutamente effetto. Sono forti, hanno il roster più lungo ed è giusto sia così.
Però alle spalle vedo bagarre: Reggio Emilia, Sassari, la sorpresa Venezia, stanno tutte facendo delle ottime cose e confermeranno le aspettative”.
Reggio Emilia ha uno dei talenti più forti del campionato, dove pensi possa arrivare?
“In realtà ne ha tre, e fortunatamente sono tutti italiani! Mussini, Polonara e Della Valle sono una risorsa, non solo per Reggio ma per tutta la pallacanestro italiana. Hanno approfittato di qualche problema fisico degli altri e il coach è stato bravo a puntare su di loro.
Con tutti e tre si può lavorare per creare qualcosa di interessante, e chissà che la loro gioventù non risulti un fattore positivo ai Playoffs…”
In tema di italiani, cosa ti aspetti da Marco Belinelli all’All-Star Game?
“Marco è l’unica nota lieta degli italiani in America. La vittoria dello scorso anno, poi l’Anello, in un crescendo di prestazioni. È un peccato vedere gli altri in difficoltà: Datome tra le panchine a Detroit e l’esperienza in D-League, Bargnani non pervenuto a New York, Gallinari sfortunato con troppi infortuni e mai al meglio.
Mi piace guardare positivo, ricordo che anche Belinelli, all’inizio della sua avventura americana, dovette sudarsi il posto; ha avuto la fortuna di trovare una squadra che puntasse su di lui, chissà che non capiti anche agli altri”.
Come finirà la stagione NBA? Ci sono squadre inaspettate come Atlanta e Golden State che stanno volando.
“Tra le due dico Golden State, perché sono pazza di Curry!
La distanza tra Est e Ovest è sempre più ampia, non siamo ancora entrati nella fase cruciale della stagione quindi dobbiamo aspettare ancora per assistere a partite decisive.
Sono curiosa di capire cosa farà Cleveland: il ritorno di LeBron ha galvanizzato l’ambiente, ma non so dove arriveranno”.
Segui con particolare affetto i Lakers. Come si esce da questa crisi? È ancora giusto puntare su Kobe?
“Hanno sbagliato tutto già ad inizio anno. Sentir parlare Kobe ad inizio stagione era frustrante; dicevano di essere pronti ad una buona stagione, ma era chiaro che la squadra non lo fosse.
Secondo me Bryant può ancora dare tanto, quindi magari è giusto puntare ancora su di lui, ma per il resto dovrebbero cambiare tutto. Altrimenti assisteremo ad un’altra stagione imbarazzante con lui costretto a prendere troppi tiri e troppe sconfitte”.
Cosa ti ha lasciato l’esperienza da conduttrice a Sportitalia?
“Tanto, tanto davvero.
Dal punto di vista professionale, innanzitutto. Io non sono mai stata una giornalista sportiva, anche se da più parti hanno voluto farmi passare per tale. Mi sono messa in gioco e ho imparato giorno per giorno.
E poi ho incontrato tante persone di qualità, giornalisti e professionisti impeccabili.
Ma ho dovuto fare una scelta, e ho scelto il basket giocato. Anche giocando in Serie B, il tempo era davvero poco, e rischiavo di non far bene nessuna delle due cose”.