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Utah Jazz @ Sacramento Kings 106-114: Cousins inizia, Rondo inventa e Gay completa

Siamo in California, a Sacramento. Alla Sleep Train Arena arrivano i Jazz di Hayward, di Burks, di Favors e ad aspettarli ci sono i Kings di Cousins, di uno scatenato Rondo e del nostro Marco Belinelli. La settimana bianco-viola non è stata una delle migliori: le dichiarazioni oneste e sincere di DMC, ancora qualche voce sull’ennesimo scricchiolio all’interno di uno degli spogliatoi più complessi dell’intera Lega e i risultati che mancano. Quella contro i Jazz è la partita adatta per poter riconquistare morale e fiducia. Lo sa bene DeMarcus Cousins che inizia la sua partita con estrema applicazione, sbagliando poco o nulla. Dalla media, in post, da 3 e, soprattutto, difendendo come si deve – non sempre un eccellente difensore. Utah dal canto su prova a reagire, come sempre, di squadra ma il primo quarto statisticamente parlando viene dominato dai padroni di casa: 22-33. Non solo punti per DMC ma anche assist, come quello che regala ad un Rudy Gay preventivamente scappato in contropiede. Il secondo quarto dei Jazz è assai migliore del primo: Favors inizia a dire la sua sotto i tabelloni, Hayward sentenzia da 3, mentre Hood e un ottimo Burks in uscita dalla panchina fanno la differenza in entrambe le metà campo. Sacramento resta avanti, ma il quarto va a degli intraprendenti Utah Jazz (26-21) che toccano anche il -4 con l’and one di Favors. Il vantaggio di 11 punti a fine primo quarto diventa di sole 6 lunghezze con tutto il secondo tempo da giocare.

E’ in arrivo un terzo quarto di intensità, di ottimo ritmo e di buona pallacanestro. Sale in cattedra tale Rajon Rondo, che a metà terzo quarto guida un contropiede a modo suo (quindi con palleggi dietro la schiena e quant’altro) e manda a schiacciare Rudy Gay per il massimo vantaggio: 67-79. La partita di Rondo non si limita a quella magia, ne arriveranno altre 12, chiudendo la gara con la solita doppia doppia (17+13). Utah però reagisce alle improvvisazioni del monello Rondo e, grazie ad un attacco solido, riesce a pareggiare i punti nel quarto (32-32). Si va all’ultimo giro di boa con il punteggio che dice ancora Kings (+6). La gara continua su questo binario, sempre in vantaggio Sacramento ma mai riuscendo a chiudere definitivamente la gara. Un miniparziale di 5-0 lo firma Rudy Gay, sempre preziosissimo per coach Karl, che a 5′ dalla fine mette 12 punti di distanza tra le due squadre. Utah ci prova ma nel finale, dopo 44/45 minuti di estenuante rincorsa, cede 106-114. Arriva la vittoria tanto cercata dai Kings che non migliorano così tanto la loro classifica (#13 WC), mentre Utah con questa sconfitta perde terreno su Memphis e ha ora Houston alle costole. Una vittoria convincente quella dei Kings che portano 6 giocatori in doppia cifra sugli 8 (OTTO, avete letto bene) in rotazione. Anche Utah distribuisce bene i suoi punti (6 in doppia cifra) ma non basta per vincere in trasferta.

UTAH JAZZ (9-10): Hayward 18, Lyles 7, Favors 14 + 10 RT, Hood 17, Nneto 5, Burke 12, Booker 12 + 10 RT, Burks 18, Withey, Ingles 3.

SACRAMENTO KINGS (8-15): Casspi 19 + 10 RT, Gay 23, Cousins 23 + 12 RT, McLemore 10, Rondo 17 + 13 AST, Collison 6, Belinelli 10, Koufos 6.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone