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Uragano Pelicans sui Twolves. Sorpresa Hornets a Phoenix. Ancora ko i Lakers, battuti dagli Spurs

MINNESOTA TIMBERWOLVES @ NEW ORLEANS PELICANS 91-139

Con 22 punti a referto, Anthony Davis è stato tra i protagonisti anche nel netto successo dei Pelicans sui Twolves (foto da: bleacherreport.com)
Con 22 punti a referto, Anthony Davis è stato tra i protagonisti anche nel netto successo dei Pelicans sui Twolves (foto da: bleacherreport.com)

Partita assolutamente senza storia quella dello Smoothie King Center di New Orleans, Louisiana. I Pelicans spazzano via i Twolves con uno scarto di +48, ottenendo la 5° W della stagione (4-1 in casa) e centrando tre record di franchigia: vittoria con scarto maggiore, 56 tiri a segno dal campo, con percentuale monstre del 66.7%, maggior numero di triple a segno (15 su 20 tentate, per un mirabolante 75%). Ben 7 i giocatori in doppia cifra, con Jrue Holiday top scorer (24) ed il solito Anthony Davis (22) sugli scudi. Notte fonda, dall’altra parte, per Minnesota, alla quarta sconfitta di fila (1-4 in trasferta), i quali pagano le 24 palle perse ed il 3/14 dalla lunga distanza, incappando nel ko con più punti concessi nella storia della franchigia. Gli unici a salvarsi, per la squadra di coach Saunders, sono il rookie Wiggins (20) e Brewer (18). Passiamo alla partita. New Orleans scava il solco sin dai primi 12′, entrando in campo con grande intensità ed aggressività. Inizia benissimo Holiday, con 8 punti nei primi 5′ di gioco (10 nel periodo), con il 2+1 di Gordon a valere il +12 (6-18 dopo 5’15” di gioco); i padroni di casa non si fermano, mentre i Twolves sembrano impotenti, con Ryan Anderson che, in jumper, firma il +21 a 2’34” dalla sirena (13-34). Entra in partita anche Austin Rivers, che ne fa 6 in 1′, e i Pelicans chiudono il primo parziale avanti 19-43; praticamente il match è già finito qui, anche perché New Orleans non ha nessuna intenzione di alzare il piede dall’acceleratore. Brewer prova a ribellarsi, portando i suoi sul -19 (29-48) con 7 punti in avvio di secondo quarto; le triple di Anderson (16) e di Eric Gordon (11) permettono ai locali di andare sul +36 (31-67 a 4’13” dall’intervallo lungo). LaVine (9 nella seconda parte di periodo) prova a tenere minimamente in partita i suoi, ma c’è Davis che ne mette 5 di fila negli ultimi 26″. Il primo tempo termina sul 44-80 Pelicans, che hanno tirato con un incredibile 72.1% (31/43) nei primi 24′ di partita. Nel terzo periodo, la forbice si allarga ulteriormente: mentre nei Twolves sono sempre Wiggins (10 nel periodo) e Brewer ad impegnarsi di più per evitare l’imbarcata, nei Pelicans si divertono un po’ tutti, in particolare Tyreke Evans, anche lui con 10 punti a referto nella terza frazione, che va in archivio sul 72-118. La partita, così, scorre tranquillamente fino alla sirena finale, con New Orleans che, a 5’01” dalla fine, tocca il massimo vantaggio, +53 (82-135), con un jumper di Ajinca.

MINNESOTA TIMBERWOLVES (2-6): Wiggins 20, Dieng 7, Pekovic 4, K. Martin 3, LaVine 13, Bennett 4, M. Williams 2, Brewer 18, Muhammad 7, Turiaf, Hummel 3, Budinger 9, Robinson 1

NEW ORLEANS PELICANS (5-3): Evans 16, Davis 22, Asik 8, E. Gordon 11, Holiday 24, Rivers 17, Babbitt 12, R. Anderson 16, D. Millaer 2, Ajinca 2, Fredette 7, Withey 2, Salmons

 

 

CHARLOTTE HORNETS @ PHOENIX SUNS 103-95

Kemba Walker (Hornets) lotta per un possesso palla. Per il 24enne play nativo del Bronx, 19 punti decisivi per il successo esterno di Charlotte a Phoenix (foto da: foxnews.com)
Kemba Walker (Hornets) lotta per un possesso palla. Per il 24enne play nativo del Bronx, 19 punti decisivi per il successo esterno di Charlotte a Phoenix (foto da: foxnews.com)

Sorpresa all’US Airways Center di Phoenix, dove gli Hornets battono a domicilio i Suns, centrando la 4° W della stagione (prima in trasferta), ringraziando la prova di Kemba Walker (19, di cui 12 nel secondo tempo) e della panchina, che porta ben 45 punti (contro i 20 di quella di Phoenix). Ai Suns, invece, non basta la doppia doppia di Bledsoe (22 e 11 rimbalzi) e i 17 di Marcus Morris per evitare la 4° L (4-3 in casa), scontando le prove grigie di Goran Dragic (12) e di Thomas (9). Charlotte senza Kidd-Gilchrist (Hairston in quintetto al suo posto) e con Stephenson, Neal e Marvin Williams in campo nonostante acciacchi vari. Il primo quarto è di marca Suns: dopo un iniziale 5-0 ospite, la franchigia dell’Arizona replica con tre bombe consecutive, firmate Bledsoe e Marcus Morris (2), con un layup di Dragic che vale il 7-13 (5’37” dalla sirena); dopo una tripla di Marvin Williams, sale in cattedra Markieff Morris, con 10 punti (e 2 triple) nel finale di frazione, che si chiude con un netto 14-28 per i padroni di casa. Nel secondo quarto, però, gli Hornets reagiscono, riequilibrando la situazione: subito arriva un break di 11-0 (5 di Biyombo), che vale il -3 (25-28); i Suns non ci stanno e ristabiliscono un discreto margine di vantaggio, grazie a Thomas e Bledsoe, il quale, con 5 punti in fila in 20″ porta i suoi sul +7 (38-45 a 3’25” dalla sirena). Al Jefferson, a questo punto, da il via al 9-2 con cui Charlotte arriva ad impattare sul 47-47, con Zeller a realizzare il canestro della parità, su assist di Big Al. La partita si fa equilibrata, anche se l’inerzia sembra passata agli Hornets, che, grazie a 4 punti di seguito di Walker, passano sul +6 (57-51 a 8’26”). E’ Marcus Morris (9 nel periodo) ad incaricarsi di riportar sotto i Suns, ma Walker e Hairston tengono avanti gli ospiti, almeno fino alla tripla di Bledsoe, che vale il 67-67 (2’29” all’ultimo intervallo). Altri due tiri dall’arco (Tucker e ancora Bledsoe) mandano i Suns sul +4 (69-73 a 1’17”); il terzo quarto termina sul 74-75 Phoenix. L’ultimo periodo comincia con una tripla di Henderson, che riporta subito avanti gli Hornets (77-75), i quali, grazie a 8 punti di Neal (12 nel periodo), volano sul +6 (87-81 a 7’09” dalla fine). Un layup di Walker vale il +10 (5’54”). La reazione Suns è firmata da Markieff Morris e Goran Dragic, con i padroni di casa che rimontano fino al -4 (93-89 a 1’53” dal termine); i canestri di Zeller , Walker e Stephenson ricacciano indietro Phoenix e i liberi di Neal mettono la parola fine sul match.

CHARLOTTE HORNETS (4-5): Hairston 9, Marvin Williams 5, Al Jefferson 14, Stephenson 13, Walker 19, G. Henderson 3, Neal 14, Biyombo 11 (10 reb), Zeller 8, B. Roberts 7, Pargo, Maxiell, Vonleh

PHOENIX SUNS (5-4): Marcus Morris 17, Markieff Morris 12, Plumlee 12, G. Dragic 12, Bledsoe 22 (11 reb), Tucker 7, Len 4, Thomas 9, G. Green, Tolliver, Z. Dragic, Goodwin, S. Randolph

 

 

SAN ANTONIO SPURS @ LOS ANGELES LAKERS 93-80

Nella foto, i due estremi della serata: da una parte, i record di Duncan; dall'altra, la prova da dimenticare di Bryant (1/14 dal campo) (foto da: airalamo.com)
Nella foto, i due estremi della serata: da una parte, i record di Duncan; dall’altra, la prova da dimenticare di Bryant (1/14 dal campo) (foto da: airalamo.com)

Continua senza soluzione di continuità la crisi dei Lakers, che si confermano la peggior squadra ad Ovest. Contro gli Spurs detentori dell’Anello, arriva l’8° L di questo tribolato avvio di stagione (1-4 allo Staples); non bastano i 19 di Boozer, i 15 di Lin e la doppia doppia di Hill (10 + 11 reb), soprattutto se si tira con il 37.3% dal campo (28/75) e con il 16.7% da 3 (2/12), e se il tuo uomo guida, Kobe Bryant, incappa in una delle peggiori partite dei suoi 19 anni in NBA (9 punti, 1/14 dal campo e 0/5 da 3). San Antonio, invece, comincia a trovare continuità (W n°5 della stagione, 3-2 fuori casa) e festeggia Tim Duncan (doppia doppia da 13 + 11 reb, la n°803 in carriera), che diventa il 19° giocatore nella storia della Lega a superare quota 25.000 punti; per gli Spurs, top scorer della serata losangelina Cory Joseph (14). Padroni di casa senza Price (squalificato), Ellington (ancora in permesso) e il lungodegente Randle; ospiti ancora senza il nostro Belinelli. L’avvio dei Lakers sembra incoraggiante, con Lin e Boozer (8 nel periodo) ispirati; San Antonio risponde con le triple di Leonard (8 nel periodo) e Green, portandosi avanti, per la prima volta, sul 10-9 (6’22” dal primo intervallo). A 2’39” dalla fine del primo periodo, un layup di Joseph (assist di Ginobili) fa partire un break di 10-2 che consente agli Spurs di issarsi sul +8 (27-19 a 2″ dalla fine); Bryant, però, di mestiere subisce un fallo da Green, realizzando tre liberi, per il 27-22 con cui terminano i primi 12′. Secondo quarto dal parziale europeo (18-13), con le due squadre in difficoltà al tiro, soprattutto i californiani, spesso confusionari e senza idee, in particolare se Bryant non gira. San Antonio comincia bene, dalla lunga, anche il secondo periodo, con le triple di Ginobili e Diaw (alla fine, per gli Spurs 43.5% da 3). Leonard allunga sul +13 (39-26 a 7’35”); una tripla di Kelly è l’inizio di un 2-9 che riporta i giallo-viola sul -6 (41-35 a 2’39” dall’intervallo lungo). I canestri di Duncan (quello con cui raggiunge quota 25.000), Ginobili e Joseph, però, permettono ai texani di andare negli spogliatoi avanti di 12 (47-35). Il secondo tempo inizia con Boozer (8 punti in 4′) a suonare la carica per i Lakers; dall’altra parte, la replica è affidata al duo Bonner-Parker, e il distacco si mantiene intorno alla doppia cifra (56-47 a 8’07” dalla sirena). Dopo che Diaw, a 3’04” dall’ultimo intervallo, realizza il +12 (64-52), i Lakers hanno un sussulto, con 5 liberi realizzati da Boozer, Clarkson e Bryant, per il -7 (64-57 a 1’44”); due canestri negli ultimi 40″ di Parker, consentono agli ospiti di presentarsi all’ultimo quarto avanti 68-57. San Antonio decide, quindi, di alzare il ritmo e per i Lakers non c’è scampo, con la partita che viene chiusa nella prima metà di ultima frazione. Bryant, con un “turn-around jumper”, trova il suo primo (e unico) canestro dell’incontro dal campo, dopo 37’01” di match; quindi, gli Spurs, trascinati dalle triple di Joseph (8 nel periodo), Bonner e Green, impongono il 22-5 che ammazza la partita (90-64 a 5’07” dalla fine). Negli ultimi minuti, i padroni di casa trovano un contro-break di 3-16 che serve solo per rendere meno amara l’ennesima sconfitta.

SAN ANTONIO SPURS (5-3): Leonard 12, Duncan 13 (11 reb), Bonner 10, D. Green 9, Parker 11, Ginobili 9, Joseph 14, Diaw 7, Baynes 4, K. Anderson , Ayres 2, Daye 2

LOS ANGELES LAKERS (1-8): W. Johnson 6, Boozer 19, Hill 10 (11 reb), Bryant 9, Lin 15, Ed Davis 6, Clarkson 8, Kelly 5, Sacre 2, Henry

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone