Una franchiga può essere competitiva senza il suo uomo simbolo?
Negli States la chiamano “The Ewing Theory”. Secondo il suo teorizzatore, l’analista sportivo Bill Simmons, questa teoria spiega come, inspiegabilmente, la squadra di Ewing (o di qualsiasi altro top player) vada meglio quando il suo uomo-franchigia è infortunato o seduto in panchina.
Vi starete chiedendo il perché abbiamo tirato fuori questa tesi. Ebbene, nell’ultimo periodo, ci sono tre franchigie che, una volta perso il loro giocatore più forte (o uno dei giocatori più forti), anziché abbattersi e finire in difficoltà, ne hanno quasi tratto giovamento, realizzando record ampiamente positivi. Stiamo parlando di Los Angeles Clippers, Memphis Grizzlies e Miami Heat.
Gli angeleni, per i noti fatti di Toronto di fine Gennaio, hanno perso Blake Griffin, che in realtà aveva già saltato qualche partita in precedenza. Fatto sta che, senza Blake in campo, i Clippers hanno disputato 32 partite, con il record di 24-8 e la quarta posizione nella Western Conference. Restando nel Wild West, anche i Grizzlies hanno subito un infortunio molto pesante, con Marc Gasol che ha concluso anticipatamente la sua stagione. Nonostante ciò, da quando il centro spagnolo è ko, la squadra di coach Joerger ha un record di 8-3, con tanto di sacco a Cleveland, con una formazione rabberciatissima.
Passiamo ad Est, e concludiamo con i Miami Heat. Purtroppo, i problemi che lo scorso anno tennero ai box Chris Bosh per tanto tempo si sono ripresentati, privando la squadra di coach Spoelstra di una delle sue colonne portanti. Anche in questo caso, però, i compagni hanno reagito bene, portando a casa un record di 8-2 da quando l’ex Raptors è finito in infermeria.