Un super Bryant non basta: Warriors corsari a LA. I Knicks tornano alla vittoria contro i Nuggets
DENVER NUGGETS @ NEW YORK KNICKS 93-109 – I New York Knicks tornano alla vittoria dopo sette sconfitte conseutive e lo fanno al Madison Square Garden, battendo i Denver Nuggets grazie ad un secondo quarto da 8-31 di parziale. Nella sfida tra due dei discepoli prediletti di Phil Jackson (Derek Fisher da una parte, Brian Shaw dall’altra) l’ago della bilancia è, appunto, il secondo periodo da incubo degli ospiti (1/9 complessivo al tiro cui aggiungere 7 palle perse) che non segnano praticamente mai: un invito a nozze per Anthony e J.R. Smith (che chiuderanno entrambi a quota 28 punti) che non si fanno pregare e scavano il solco che decide la gara, L’unico canestro dal campo dei Nuggets nel quarto arriva sulla sirena e porta la firma di Ty Lawson. Ma a quel punto la frittata è bella che fatta: i restanti 24 minuti sono “garbage time” allo stato puro, con Melo che chiude definitivamente i giochi con la tripla dell’82-99 a 5 minuti dalla sirena finale. Vincono i Knicks 109-93.
Denver Nuggets: Chandler 11, Faried 16, Mozgov 8, Afflalo 18, Lawson 17, Arthur 10, Gallinari e Robinson 5, McGee 2, Gee 1;
New York Knicks: Acy e Dalembert 8, Anthony e J.R. Smith 28, Larkin 7, J. Smith e Hardaway Jr 6, Stoudemire 9, Prigioni 5, Wear 4
GOLDEN STATE WARRIORS @ LOS ANGELES LAKERS 136-115 – Stavolta il “back to back” non riserva brutte sorprese ai Golden State Warriors che espugnano lo Staples Center in gialloviola. Ai Los Angeles Lakers, alla nona sconfitta stagionale in 10 partite, non bastano i 44 punti di un Kobe Bryant (15/34 al tiro, ma 3/12 da tre) sempre troppo “solo sull’isola”. Il 24 è l’unico a cercare di tenere in partita i suoi con 17 punti in un primo quarto da 34-23 di parziale. Un copione che si ripete anche in un secondo periodo (40-32) che è la perfetta fotografia della stagione losangelina: nonostante i 28 punti (10/24 al tiro) della superstar, se questa è costretta a giocare da solo è dura. il 74-55 all’intervallo lungo non fa che suffragare tutto ciò. I Warriors, dal canto loro, mostrano la maturità della grande squadra nello gestire una partita praticamente già vinta in partenza: Curry si concede l’ennesima serata da extraterrestre (30 punti e 15 assist), Thompson manda a bersaglio i tiri che servono, Bogut fa quel che vuole sotto i tabelloni (doppia doppia da 15 e 10 rimb.). Non c’è praticamente storia e i 17 punti di Curry nel solo terzo quarto (41-24) mandano i titoli di coda alla serata dello Staples, nonostante il “Mamba” ne metta 16. Il 115-79 all’alba degli ultimi 12 minuti è ben più di una sentenza. Vince Golden State 136-115.
Golden State Warriors: Barnes 14, Green e Iguodala 10, Bogut 15 (10 rimb.), Thompson 18, Curry 30 (15 ass.), Barbosa 4, Speights 24, Livingston, Ezeli e Holiday 3, Kuzmic 2;
Los Angeles Lakers: Johnson e Boozer 6, Hill 15 (11 rimb.), Bryant 44, Davis, Clarkson e Sacre 10, Price 2, Kelly 4, Henry 8