Timberwolves, Towns: "Questa estate abbiamo posto le basi per qualcosa di importante"
Parte la stagione anche in casa Minnesota Timberwolves, che ha tenuto il consueto Media Day, che anticipa il via del training camp. Una stagione, quella 2019/20, che si attendono diversa dalle parti di Minneapolis, dopo un 2018/19 tribolato, che ha visto la franchigia allenata da Tom Thibodeau prima e da Ryan Saunders poi, ottenere appena 36 vittorie (a fronte di 46 sconfitte), chiudendo la regular season con un deludente 11° posto nella Western Conference, a ben 12 vittorie dall’ultimo posto utile per i Playoff.
Chi dovrà vestire i panni del trascinatore è certamente Karl-Anthony Towns che, a quasi 24 anni, è chiamato ad imporsi una volta per tutte nell’elité dei Big Man della Lega. Un Towns che, nelle scorse settimane, si è fatto promotore di un’iniziativa volta a cementare il gruppo, ovvero una sorta di pre-training camp alle Bahamas. Ai microfoni dei giornalisti presenti, infatti, arriva un Towns molto fiducioso.
“Se ti fai bastare il fare una buona regular season ed ottenere così un posto ai Playoff è una cosa; se invece vuoi fare grandi cose serve molto altro, e noi vogliamo vincere” – sottolinea il nativo di Piscataway, New Jersey – “Una delle cose che si possono fare, giusto per fare un esempio, è il chiedere ai giocatori di sacrificare parte della loro estate spontaneamente, senza obblighi, incontrandosi prima, non per forza in occasione del training camp e del Media Day“.
“Questa offseason è stata molto diversa sotto tutti gli aspetti, e i risultati saranno visibili” – aggiunge Towns – “Vivremo fasi difficili, è certo; ma sono convinto che questo gruppo resterà unito e troverà il modo per raggiungere il successo. Roma non è stata costruita in un giorno soltanto, e questa estate abbiamo posto le basi per qualcosa di importante, lavorando sodo su vari aspetti, sia come singoli che come squadra. Non finiremo imbattuti, ma posso garantire che ci daremo dentro ogni sera e che ci sarà coesione, al di là del risultato“.
Parlando più di se stesso, quindi, Towns si dice pronto a fungere, nella stagione che sta per cominciare, più da passatore che da realizzatore tout-court: “Ai tempi dell’high school giocavo da guardia, ed ero noto per le mie qualità di passatore. L’essere abile nei passaggi per i miei compagni ha sempre fatto parte del mio bagaglio cestistico, e mi piace avere la palla in mano. La gente mi definisce un realizzatore per quello che faccio in attacco, ma non sono quel tipo di giocatore, non è quello che mi piace fare. Che tipo di giocatore voglio essere? Il primo Karl-Anthony Towns, non una seconda versione o un’imitazione di un altro giocatore“.