Tutti i commenti dei Cavaliers sul caso Green. LeBron: "Non manco di rispetto a nessuno"
La conferenza stampa è sempre più affollata quando davanti ai microfoni sta per sedersi Mr. LeBron James, specialmente se il caso in questione lo riguarda da vicino. Si è già espresso nel post partita sull’accaduto, specificando quanto Green sia “andato oltre” con le sue parole. Questa conferenza stampa, dunque, raccoglie solo i commenti sulla sua squalifica.
I primi a parlare, prima di lasciare il palco a James, sono Kyrie Irving e coach Tyronn Lue. Il playmaker da Duke si sofferma maggiormente sulla partita: “In gara 4 ci siamo veramente andati vicini alla vittoria. Qualche errore in meno di avremmo potuto vincerla noi“. Esordisce così il figlio di Drederick ma, come tocca a tutti, un commento sul caso Green è obbligatorio: “La squalifica di Green per noi non cambia nulla. Affronteremo gli stessi Warriors. Non dobbiamo farci distrarre dall’assenza di un solo giocatore“. Saggia la scelta e sagge le parole di Uncle Drew che preferisce rimanere concentrato dopo due strepitose gare giocate alla Quicken Loans Arena.
Intanto coach Lue non ha ancora deciso in definitiva il quintetto che utilizzerà per la decisiva gara 5, nonostante Love sia rientrato a pieno regime col gruppo. In gara 4 è partito dalla panchina, ha giocato 25 minuti e ha portato un bottino di 11 punti ma il suo impatto è stato molto limitato. Anche Lue dice la sua sull’episodio: “La squalifica di Green non cambia nulla. Dobbiamo ancora giocare, non significa che abbiamo vinto. Dobbiamo pensare a vincere una partita. Una sola. Abbiamo le spalle al muro, ma tanto torniamo a Cleveland comunque…“. La sicurezza che cerca di infondere l’HC dei Cavs è certamente positiva ma occorre una partita perfetta su un campo ostico per fermare questi Warriors. “Trash Talking? Oggi ce n’è sicuramente meno” commenta l’ex assistente di Doc Rivers, quasi con una nota nostalgica guardando indietro negli anni. Durante la conferenza stampa, inoltre, un giornalista comunica e chiude un parere al coach riguardo la decisione della lega di multarlo per i commenti sull’arbitraggio. Lue, probabilmente, non sapeva nulla e la sua reazione è stata sorprendente.
Qualche attimo dopo arriva il personaggio più atteso. LeBron James, da grande sportivo e da eccellente esempio fuori dal campo, inizia la conferenza stampa ricordando il tremendo episodio di Orlando e stringendosi attorno alle famiglie delle 50 o più vittime. I media incalzano con le domande e James sembra molto rilassato: “Portare il titolo a Cleveland è l’obiettivo che ho sempre avuto e non è cambiato, anche sul 3-1. Non sono contento di perdere, ma lo accetto. Ho avuto la fortuna di giocare 7 finali spero ce ne saranno altre. Dobbiamo giocare un possesso alla volta, senza pensare al dopo o preoccuparci di essere sotto nella serie. Dobbiamo giocare a pallacanestro, niente di più“. James prova a dare la sua formula per allungare la serie e si lascia andare a qualche risata quando gli vengono riferite le parole di Thompson sul fatto che lui si sia offeso per il trash talking. Preferisce sorvolare e non commentare questo attacco trasversale di Klay. Ritorna sulla serie e dice: “Non tante squadre sono riuscite a vincere alla Oracle. Dobbiamo imparare dai nostri errori e fare sicuramente meglio. Per quanto riguarda la squalifica di Green, è una decisione della NBA. Noi dobbiamo accettarla come giocatori perchè l’ultima parola è sempre la loro. Francamente non sapevo che a Green mancasse un Flagrant per essere sospeso. Sai le cose che succedono in campo, non il resto“. A LBJ vengono fatte domande anche sul gesto di “calpestare” Green e a queste accuse James risponde così: “Non sono un giocatore che manca di rispetto. Stavo solo cercando di tornare nell’azione e difendere. Comunque sia andata, dobbiamo giocare meglio di come abbiamo fatto finora. Altrimenti loro vinceranno le Finals e per noi sarà finita“.