Top & Flop Cleveland-Toronto (gara-2): LeBron da tripla doppia, Kevin Love sugli scudi
Si chiude la prima parte delle finali della Eastern Conference, che hanno visto i Cavaliers sfruttare al meglio le prime due gare casalinghe. Per i Raptors una nuova sconfitta che complica i piani rispetto al ritorno in Canada, dove bisognerà essere impeccabili per non compromettere una serie già molto complicata.
TOP:
LeBron James: sempre più trascinatore e leader il King di Cleveland, impeccabile in questa postseason e ancora decisivo stanotte nel secondo atto della serie. Nonostante forse siano mancati punti dall’arco e debbano migliorare decisamente le percentuali ai liberi, l’ennesima tripla doppia in carriera gli vale il posto tra i migliori anche di questa partita, in cui i Raptors ancora non hanno trovato un modo di arginarlo.
Kevin Love: davvero apprezzabile questa versione dell’ex Minnesota Timberwolves, che dopo le difficoltà dello scorso anno sembra essere pronto a confermarsi nelle partite decisive. 19 punti per lui, a cui vanno aggiunti anche cinque rimbalzi e tre assist, tirando con un ottimo 60% dal campo. Bisognerà giudicarlo su un periodo ancora più lungo e che comprenda le probabili NBA Finals, ma il Love scialbo dello scorso anno sembra ormai un lontano ricordo.
FLOP
Bismack Biyombo: prima o poi i limiti dell’assenza forzata di Valanciunas dovevano farsi sentire e probabilmente non c’era monento peggiore. Biyombo, nonostante il ritorno al suo fianco di Luis Scola in quintetto, paga i soli tre punti messi a referto con quasi 29 minuti sul campo (terzo nelle rotazioni per minutaggio) rendendo nullo il suo apporto offensivo, senza che quello dalla sua parte del campo giustifichi tale prestazione. Se al tutto si aggiunge l’accenno di rissa inutile avuto con Irving, ecco che il quadro di una partita da dimenticare è completo.
Kyle Lowry: dopo una vera e propria rinascita nella serie contro gli Heat, il talento cristallino del playmaker sta mancando troppo ai suoi. Anche stasera poco lucido sul parquet ha visto aumentare il distacco col diretto avversario Irving, realizzando sì 10 punti, ma con una pessima percentuale intorno al 23% che non si può giustificare ad uno dei due pilastri portanti della squadra. Per ribaltare il pronostico c’è bisogno del miglior Lowry e ce n’è bisogno sin da gara-3.