TOP & FLOP di Celtics-Cavaliers, gara-4: LeBron due facce
Tre matchpoint a disposizione, ai Boston Celtics non riesce l’impresa di sbancare nuovamente la Quicken Loans Arena di Cleveland. I Cavaliers vengono a capo da un primo tempo complesso dell’impeto biancoverde, capovolgono l’inerzia della partita e la vincono, preparandosi a chiudere la serie già al TD Garden nella notte tra domani e dopodomani. Analizziamo dunque il meglio e il peggio di una gara-4 ricca di spunti di riflessione, a cominciare dalla partita enigmatica di LeBron James.
CLEVELAND CAVALIERS
TOP – I Big 3
Tra le due facce di LeBron James ammirate, preferiamo prediligere la seconda in quanto viene subito dopo la prima. In meno di 18 minuti, il Re si è trovato oberato dai 4 falli commessi. Al netto di ogni considerazione sulla sussistenza, specialmente dell’ultimo di questi, sta di fatto che non ne ha commesso più uno e ha chiuso la partita con 34 punti. A questi si aggiungano i 42 di Irving, career-high nei Playoff, che ha spinto con decisione quando ha compreso la situazione. Il peso offensivo della squadra sarebbe dipeso da lui. Pur essendosi messo eccessivamente in proprio, ha trascinato la squadra, segnando ben 33 punti dopo il 4° fallo di LeBron, di cui 21 nel solo terzo quarto che hanno prodotto l’allungo decisivo. Sempre più affidabile Kevin Love: Lue lo tiene 41 minuti in campo, in cui colleziona 17 punti e altrettanti rimbalzi, tirando con il 60% da tre punti. Un’arma tattica ma anche un equilibratore, una dote che mai come in questa post-season sta risaltando nel modo migliore. E quell’outlet pass scalpellato da James… In conclusione, 103 dei 112 punti segnati sono stati originati o da un tiro o da un assist di uno tra Irving, LBJ e Love. What else?
BOSTON CELTICS
TOP – Al Horford
Vi avevamo già parlato di quanto rappresentasse il centro del futuro, per il suo background tecnico. Lo ha confermato anche ieri, dando un ottimo apporto, specialmente nel primo tempo quando ha contribuito a distaccare i Cavs insieme a Crowder. I 7 assist e il 7/11 dal campo, tradotto in 16 punti complessivi, lo tengono tra i migliori dei Celtics visti ieri, per quanto abbia sofferto troppo a rimbalzo.
FLOP – Marcus Smart
E’ vero che il fardello di responsabilità è pesante. Così come è vero che è impossibile replicare gara-3. Di fatto, però, è vero pure che passare vertiginosamente da un estremo all’altro non è positivo. Marcus Smart chiude con un pesantissimo 1/9 dal campo (1/5 da tre) che quando si vanno a tirare i conti della partita sono proprio i punti che sono mancati a Boston nel secondo tempo.