Thumbs UP & Thumbs DOWN - Warriors, che partenza! Memphis e New Orleans faticano troppo
Eccoci pronti ad analizzare i migliori e i peggiori di questo avvio di stagione, con la nostra rubrica Thumbs UP & Thumbs DOWN. Vi accompagneremo per tutto il corso della stagione con un episodio settimanale.
Thumbs UP
GOLDEN STATE WARRIORS
I campioni in carica sembra che sappiano ancora vincere. Una partenza folle, imbattuti dopo 7 partite, con Curry che infrange un record dopo l’altro. Dunque, i fattori che potevano condizionare in negativo la stagione dei californiani, quali l’assenza di Kerr e quella difficoltà fisiologica nel ripetersi vincendo, sembrano dissolti. A colpi di triple.
ATLANTA HAWKS
Proprio per proseguire idealmente l’andamento della passata stagione, anche gli Atlanta Hawks sono partiti spingendo sull’acceleratore. Certo, all’esordio Detroit li ha sorpresi; anche i Pistons infatti concorrevano per una menzione positiva in questo articolo. Ad ogni modo, con o senza Carroll questa squadra funziona e si gode la crescita esponenziale di Schroeder.
PORTLAND TRAIL BLAZERS
Questi qui le dovevano perdere praticamente tutte. Anche perché sulla carta non è che avessero tutto questo potenziale. E invece no. Lillard ha trovato in McCollum un ottimo comprimario con cui giocare un’ottima pallacanestro. Inoltre, Harkless e Plumlee si stanno rivelando ottimi giocatori di prospettiva.
Thumbs DOWN
MEMPHIS GRIZZLIES
Squadra vecchia? Allenatore che ormai ha poco ancora da offrire? Poca grinta? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che ci si pone, avendo visto un avvio di stagione molto deludente dei Grizzlies. Le riconferme di quasi tutto il roster, su tutti Gasol, lasciavano sperare in uno step successivo in ottica post-season. E’ presto per parlare, chiaramente, ma bisogna assolutamente cambiare marcia.
NEW ORLEANS PELICANS
E’ vero, la situazione infortuni è tragicomica. Ma ci si chiede ancora per quale arcano motivo si sia voluto riconfermare in blocco un rosteer modesto. Eccezion fatta, naturalmente, per Anthony Davis, che senza pietà è stato lasciato da solo a predicare nel deserto. Triste, vedere il suo nome associato a uno 0-6 e a un ultimo posto in conference occidentale.
SACRAMENTO KINGS
In una conference dove succede di tutto, potrebbe essere questo un flop annunciato. Anche se purtroppo stentiamo a trovare un vero motivo di fondo. Il roster è ottimo, l’allenatore (se non si inimica qualche altro giocatore) pure, un leader ce l’hanno. Però sono partiti 1-6. E i playoff erano l’obiettivo minimo. E meno male.