THE DIRK SIDE OF THE MOON - Le sconfitte e l'Anello: Wunder Dirk è nel gotha della NBA
Notte di record quella appena andata via. Notte di record dall’altra parte dell’oceano.
Di Curry che interrompe la striscia di gare con almeno una tripla messa a segno visto il suo 0/7 contro gli Spurs, di Bryant che ne mette 28 ma diventa il giocatore con più tiri sbagliati nella storia della Lega, di un tedesco di nome Dirk e di cognome Nowitzki che passa Hakeem Olajuwon – non proprio l’ultimo arrivato – nella classifica dei migliori marcatori di sempre in NBA, assestandosi al nono posto assoluto, il primo tra i non americani ad arrivare così in alto.
Gli sarebbero bastati 16 punti per superarlo, ne ha messi 23 per non far torto a nessuno. E ha pure portato al successo i ‘suoi’ Mavericks nella gara contro Sacramento.
Adesso il tabellino recita 26.953 punti in quindici anni di Lega, sempre ad alti livelli, sempre a testa alta.
LE SCONFITTE E L’ANELLO – Ha 36 anni, Dirk, e di ritiro proprio non vuole sentirne parlare.
Ha 36 anni e sta bene come fosse un ragazzino appena arrivato negli States dalla Germania, più precisamente da Würzburg, città è squadra in cui è cresciuto prima di fare il grande passo.
Lui, 213 centimetri e 20 anni, è la scelta numero 9 al Draft del 1998; non è neanche scelto da Dallas, ma dai Bucks, ma come spesso accade le trade inaugurali fanno scoprire giocatori eccezionali.
E per Nowitzki, sin da subito diventato Wunder Dirk nel Texas, è stato facile imporsi nel campionato più bello del mondo.
È un europeo atipico, quasi ripudia il divertimento, ama il lavoro duro, quello in palestra o sul parquet. Il Texas, in questo, è il suo habitat naturale.
Nessuno ha mai regalato nulla ad un europeo venuto dalla Germania in NBA, e lui lo sa bene.
Dallas lo scopre prima come (fantastico) giocatore, poi come (grande) uomo.
Le fatiche, l’adattamento, i viaggi intorno al Paese, quel duo con Steve Nash che sarà ricordato per sempre come tra i migliori, spettacolari e più prolifici della storia del gioco.
Le Finals perse, i playoff mandati al vento quando sembrava la volta buona.
Nella stagione 2006-07 diventa il primo europeo a vincere il premio di MVP della Regular Season.
Il sogno di Dirk resta però l’Anello.
Lo sa, e quei tanti riconoscimenti individuali, le apparizioni alle serate dell’All Star Game, non sono altro che un contentino troppo piccolo per uno come lui.
La vittoria del 2011, quella che strappa il trofeo dalle mani del giocatore considerato da tutti il dominatore della Lega, resterà il punto più alto della sua parabola cestistica.
Ma Dirk non ha smesso, non ne ha ancora intenzione.
In Germania, da bambino, gli hanno spiegato che chi si accontenta non merita di sedersi sulla riva del fiume accanto agli altri uomini meritevoli.
Per questo, a 36 anni, crede ancora nella vittoria.
E dietro di lui, tutta Dallas continua a sognare.