Steve Kerr : "Da parte della NFL solo falso patriottismo"
Poco prima della sfortunata gara-5 andata in scena questa notte tra Houston Rockets e Golden State Warriors, il capo-allenatore della franchigia californiana avevo espresso dure critiche in merito alla decisione partorita dai vertici della NFL che vieterà – pena sanzione economica inflitta alle franchigie – ai giocatori o allo staff tecnico di inginocchiarsi (in segno di protesta) durante la riproduzione dell’inno americano.
Steve Kerr si è detto estremamente basito da questa presa di posizione della lega del commissioner Roger Goodell dichiarando quanto segue:
«È tipico della NFL. Sta solo giocando per la propria fanbase. Fondamentalmente stanno cercando di usare l’inno nazionale per spaventare le persone e come falso simbolo di patriottismo e nazionalismo. È un’idiozia. Ma è così che la NFL ha lavorato finora. Sono fiero di far parte di una lega che capisce che il patriottismo in America riguarda la libera espressione e la protesta pacifica. I vertici della NBA capiscono che quando i giocatori NFL si inginocchiano, lo fanno per protestare contro la brutalità della polizia, per protestare contro l’iniquità razziale. Non stanno mancando di rispetto alla bandiera o alle truppe. Invece il nostro presidente ha deciso che si trattava proprio di una mancanza di rispetto e la NFL ha seguito l’esempio, assecondando i propri fan e creando questo isterismo. Rispecchia un po’ ciò che non va nel nostro paese oggigiorno. Le persone che stanno ai piani alti cercano di dividerci, dividere le coscienze, facendone una questione sulla bandiera come se la bandiera americana fosse qualcosa di diverso da ciò che è realmente. Ossia una rappresentazione di cosa siamo, di cosa sia la diversità, la libertà di espressione, la protesta pacifica. È una situazione paradossale»