Stephen Curry, la Charlotte Christian High School ritira la sua maglia #20
Serata di quelle da inserire nei ricordi per Stephen Curry. Arrivato nella sua Charlotte, dove stasera i Warriors affronteranno gli Hornets, il due volte MVP in carica si è recato alla Charlotte Christian High School, dove ha presenziato alla cerimonia di ritiro della sua maglia di allora, la #20.
Nell’intervallo, Curry si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni interessanti ai giornalisti presenti, affermando innanzitutto di avere un rimpianto relativo ai tempi dell’high school, ovvero il non aver provato a giocare da matricola nella squadra principale della scuola, frequentata dal 2003 al 2006, optando nel primo anno per la “junior”, anche a causa del suo fisico al tempo molto minuto.
“Ho pensato spesso al fatto che all’epoca avrei potuto giocare con la prima squadra” – sottolinea Curry – “Ma è stata una mia scelta, dalla quale ho imparato molto. Innanzitutto ad andare per la mia strada, sfidare me stesso per raggiungere i miei obiettivi e non lasciarsi scoraggiare dai dubbi o dalle dicerie della gente, su quanto fossi magro o basso“.
Alla stella dei Warriors viene quindi chiesto il perchè all’epoca indossasse la #20 anzichè la #30. Curry replica scherzando: “Mi sarebbe piaciuto, ma la #30 era troppo grande per me. Ero un ragazzino tutto pelle e ossa“.
Queste, invece, sono le parole di Shonn Brown, allenatore di Steph Curry durante i suoi anni del liceo: “Non avrei mai immaginato che sarebbe diventato una stella del basket. Ma ciò è quello che vedeva l’occhio di un uomo, non quello di Dio. Già al liceo era chiaro che avesse qualcosa di speciale. Durante un allenamento, continuava a passare il pallone in un punto del campo senza compagni, con il rischio di commettere turnover. Quando gli chiesi cosa stesse facendo, mi rispose che un compagno avrebbe dovuto fare un taglio e presentarsi in quel punto per ricevere il suo passaggio. Feci un passo indietro e capii che quel ragazzo era uno, due, tre passi avanti a quello che stava succedendo. E lui l’ha dimostrato più e più volte“.
Nel prosieguo della serata, Steph è stato premiato anche dal suo ex college, Davidson. Durante l’intervallo della partita con Duquesne alla John M. Belk Arena, una parte del palazzetto è stata denominata “Section 30” in suo onore. Per quanto riguarda il ritiro della sua maglia #30 indossata con Davidson, il college, secondo una regola vigente da tanto tempo, non procederà fino a quando Curry non avrà completato il percorso di laurea.