STATS CORNER-Tutto quello che c'è da sapere sulle NBA Finals
Finalmente il momento tanto atteso è arrivato. Questa notte alle ore 3:00 italiane andrà in scena alla Oracle Arena di Oakland gara 1 delle finali NBA. Le due squadre rimaste sono sicuramente quelle che nei playoff hanno dato dimostrazione di essere nettamente superiori a qualunque avversario nelle rispettive Conference. Il favore del pronostico è però tutto dalla parte dei Golden State Warriors, che oltre ad una rotazione più lunga e completa, possono contare pure sul vantaggio del fattore campo.
Andiamo a vedere quali saranno le chiavi della serie aiutandoci con qualche dato numerico.
LE SQUADRE-Come detto in precedenza, Cleveland e Golden State non hanno avuto particolare problemi ad arrivare fin qui, perdendo nei playoff rispettivamente 2 e 3 partite, a fronte di 12 vittorie.
La squadra allenata da coach Steve Kerr si è dimostrata di gran lunga la migliore durante tutta la stagione, sia in fase difensiva (prima per Defensive Rating con soli 98.2 punti subiti su 100 possessi) che in fase offensiva (seconda, dietro solo ai Los Angeles Clippers, per Offensive Rating). Sono forse anche la squadra più bella da veder giocare, perchè capace di unire spettacolo ad un’ottima dose di efficienza.
Dall’altra parte Cleveland,
dopo un avvio piuttosto dificoltoso, ha trovato con il corso del tempo una chimica di squadra decisiva per l’ultimo salto di qualità: parte del marito va sicuramente a David Griffin, GM dei Cavaliers, capace di liberarsi di Waiters e due prime scelte per accaparrarsi Timofey Mozgov, Iman Shumpert e Jr Smith, rivelatisi tutti molto utili alla causa.
L’attacco non è mai stato un problema per la formazione di coach David Blatt, ma è la difesa ad aver fatto un grandissimo passo in avanti in questi playoff, complice anche l’infortunio di Kevin Love e il seguente inserimento di Tristan Thompson nel quintetto iniziale: durante la regular season hanno viaggiato a 104.1 punti subiti su cento possessi (20esimi), mentre nei playoff i punti subiti sono diventati 98.5, meglio addirittura degli Warriors.
LE SUPERSTAR-Inutile nascondersi. La storia viene scritta sempre dai grandi campioni, e in questo contesto, ci sono tantissimi ottimi giocatori, ma solo due grandissime superstar: Stephen Curry e Lebron James. Entrambi figli di Akron, piccola città vicino Cleveland, ed entrambi leader tecnici ed emotivi delle rispettive squadre.
Il primo (29.2 punti di media con il 43.7% da 3 conditi da 4.9 rimbalzi e 6.4) è “semplicemente” la stella più luminosa di un sistema perfetto;
Steve Kerr ha costruito intorno a lui e alla difesa di Green e Bogut, uno stile di gioco basato sulla velocità e sul contropiede, spesso finalizzato da un canestro un assist del fresco MVP.
Il secondo (27.6 punti con 10.4 rimbalzi e 8.3 assist) si è dovuto adattare al ruolo di playmaker dopo l’infortunio di Irving, lasciando il numero 2 a giocare spesso senza palla. Si è preso molte libertà offensive e il numero di palle perse (4.4 a partita) e le percentuali rivedibili (42.8% dal campo con il 17.6% da 3) ne sono la faccia negativa, ma nonostante questo l’attacco dei Cavaliers rimane forse il più pericoloso di tutta la lega. Molto effecace si è rivelato il pick ‘n roll giocato proprio da James e Thompson/Mozgov, abili a tagliare dopo aver bloccato o ad aprire il campo per i tiratori sugli scarichi.
GLI AGHI DELLA BILANCIA-Oltre al rendimento delle due stelle, sarà importante anche il tipo di apporto che riuscirà a dare il supporting cast di entrambe le fazioni. Tra tutti i giocatori dei due roster, ce ne sono due che, senza segnare 30 punti di media o fornire 12 assist a partita, tendono ad avere un impatto piuttosto forte sulle rispettive squadre: si tratta di Draymond Green e Iman Shumpert. Ecco una tabella che riassiume il tutto.
Minuti giocati |
Offensive Rating |
Defensive Rating |
Net Rating |
|
Cavaliers |
677 |
108,6 |
98,5 |
10,1 |
Shumpert IN |
480 |
97,5 |
111,3 |
9,7 |
Shumpert OUT |
197 |
102,1 |
101 |
1,1 |
Warriors |
725 |
107,3 |
98,9 |
8,4 |
Green IN |
562 |
109,3 |
96,3 |
13 |
Green OUT |
163 |
99,8 |
108,3 |
-8,5 |
Come possiamo vedere i numeri migliorano nettamente quando questi due sono dentro al rettangolo di gioco e peggiorano sensibilmente quando ne sono fuori.
Fondamentale sarà anche l’apporto dei due secondi violini, Kyire Irving e Klay Thompson, entrambi non al meglio per problemi fisici. E poi anche la difesa di Dellavedova su Curry, destinato a giocare molti minuti proprio grazie alle condizioni del playmaker titolare, le percentuali al tiro di JR Smith e Harrison Barnes, la difesa di Bogut sui lunghi e di Igoudala su Lebron James, l’impatto di Livingston e Ezeli dalla panchina.
Insomma, di sicuro non mancheranno gli spunti di discussione e lo spettacolo. Vanno in campo le due squadre più forti del pianeta con i due giocatori più forti del pianeta…meglio di così è realmente possibile?