STATS CORNER - L'arte della tripla doppia
La tripla doppia è uno dei segnali di onnipotenza cestistica di un giocatore. Portarne una a referto significa dimostrare di aver dominato, numeri alla mano, una partita. Punti-assist-rimbalzi, la classica, ma anche punti-rimbalzi-stoppate per i big men o con le rubate per gli esterni. Qualunque di queste possibilità include un dominio totale, in entrambe le metà campo. Se vi diciamo “Tripla Doppia”, chi vi viene in mente? Probabilmente la stragrande maggioranza penserà a LeBron (40 in carriera) o Jason Kidd (107), qualcuno a Magic (138) ed i più navigati citeranno persino “Big-O”, Oscar Robertson(181!). Ed avreste tutti ragione. Questi sono, ad oggi, nella top7 ogni epoca in questa particolare statistica. Dando un rapido sguardo agli altri nomi presenti, si notano Bird, Havlicek, Grant Hill, Cousy…tutti giocatori che hanno
lasciato il segno. Ci sono anche, per i curiosi, giocatori icone di squadre insensate, come Fat Lever (foto): 43, tre in più di James e molte comprendevano palle rubate, che insieme ad un sontuoso Alex English contribuì, durante gli anni 80, a render popolare quella che ritengo la più bella casacca NBA di sempre coi suoi Nuggets.
C’è anche un (meraviglioso) Michael “Sugar” Ray Richardson (21, come Kobe e Kareem), semi-dominatore, per lo meno morale, con Knicks, Warriors e Nets (ma trovato ben 3 volte positivo alla cocaina…) nei primi anni 80, poi passato anche in Italia a suon di trentelli (Virtus BO, Livorno e Forlì). Parlando di giocatori in attività, invece, oltre al già citato “Prescelto”, non si può non pensare a quattro persone in particolare: Rajon Rondo, Russell Westbrook, Draymond Green e Giannis “Anteto-qualcosa”, meglio noto come “The Greek Freak” o semplicemente “Alphabet”, l’alfabeto.
Su Rondo si potrebbe parlare fino all’anno prossimo senza per forza trovare un senso al suo gioco: fa letteralmente l’amore con la sfera di cuoio, ha una capacità di produrre assist irreale ed un’intelligenza sopraffina che gli permette di essere sempre nella posizione giusta a rimbalzo e, beh, ogni tanto di ricordarsi di saper anche far canestro, o forse la ritiene una cosa per i plebei del gioco. Ad oggi è fermo a 27 triple-doppie, quasi tutte Punti-Assist-Rimbalzi, cinque solo in questa metà stagione (il suo record è di 6). D’altronde se viaggi a 11P, 9A e 5R di media in carriera, la TD è dietro l’angolo. Destinato a dividere, o lo si ama o lo si odia. Proprio come Westbrook, altro playmaker, altro pazzo scriteriato in senso più che positivo, mattatore su partita singola come ce ne sono stati pochi. In carriera ha 21.5 punti, 7.5 assist e 5.5 rimbalzi di media, per un totale di 28 TD. Ah, di queste ventotto, 20(!) nelle ultime DUE stagioni. O meglio stagione e mezza. Una dinamo senza precedenti, atleta illegale con un vero e proprio motore nelle gambe, o certe gesta resterebbero inspiegabili. La sua produzione media è, come per Rondo, Punti-Assist-Rimbalzi, con la differenza che non ha bisogno di pensare a dove cadrà la palla per raccogliere una carambola da quando ha scoperto che gli basta saltare sulla testa di tutti. E intendiamo tutti.
Il prossimo da analizzare è un giocatore che ha fatto dell’essere “undersized” un’arte: Draymond Green, la PF forse più piccola della lega, sopperisce alla mancanza di centimetri con durezza, intelligenza, rapidità ed concretezza. Ottime medie realizzative, passatore eccelso, rimbalzista di tecnica e furbizia. Perfetto per il sistema Warriors, tanto da guadagnarsi 82 milioni in 5 anni di rinnovo. Dodici TD in carriera, di cui 11 in cinque mesi di questa stagione, è in ritmo per prendere i posti di Jordan (10° a 15) e lo stesso Fat Lever (9° a 16) nella top10 per maggior numero di TD in stagione singola. Quest’anno sta collezionando 13.8 punti, 9.7 rimbalzi e 7.4 assist di media e, con il suo gioco all-around, sembra essere il segreto di Pulcinella di Golden State, nonché collante di una squadra che pare essere infermabile.
Dopo un “undersized”, è il turno di un “oversized”: Giannis Antetokounmpo, la 21enne ala greca di 210cm e le braccia da pterodattilo, un Mr. Fantastic del parquet, ottiene le sue (ad oggi solo 2 ufficiali, ma sfiorate un centinaio) triple-doppie grazie ad un fisico ed atletismo illegali (nella lega con gli atleti migliori del mondo, ah.) che gli permettono di segnare con continuità vicino al ferro, avendo ancora serie lacune al tiro (ci stiamo lavorando). Macina assist giocando molto con la palla in mano ed avendo un buon senso per il passaggio vincente. Nel sistemo di coach Kidd si potrebbe definire il vero playmaker della squadra. I rimbalzi… dobbiamo spiegarvi perché cattura tanti rimbalzi con 220+ cm di braccia che si snodano da 210cm di altezza? No.
Non è un caso che i grandi collezionisti di triple-doppie, siano tutti (o quasi) giocatori che han fatto la storia del gioco.
E questi quattro? Saranno pronti a raccoglierne l’eredità?