STATS CORNER-Dallas Mavericks, il miglior attacco della NBA
Migliorare una squadra che è stata eliminata dalla corsa per il titolo in una gara 7 contro i futuri campioni NBA non è tra le missioni più facili durante l’offseason; Mark Cuban e il resto della dirigenza dei Mavericks sembrano invece esserci riusciti. Sono stati molti infatti i cambiamenti effettuati dalla squadra texana in estate: fuori DeJuan Blair, Josè Calderon, Vince Carter, Samuel Dalembert, Shane Larkin e Shawn Marion, rimpiazzati da Raymond Felton, Jameer Nelson, Richard Jefferson, Tyson Chandler, JJ Barea, Al-Faruoq Aminu e Chandler Parsons. Fondamentale soprattutto l’innesto dell’ex Rockets, firmato con un triennale da 46 milioni, che non sta facendo rimpiangere i soldi spesi per strapparlo a Houston.
Con un record di 9-3 i Mavericks si trovano al terzo posto nell’iper-competitiva Western Conference, ma nessuno nella lega ha un attacco efficiente come quello di coach Rick Carlisle. Dallas guida infatti le trenta squadre per Offensive Rating (115.5 punti ogni 100 possessi) davanti a Pelicans e Blazers (109.1), e se sommiamo anche la difesa i Mavs risultano comunque la miglior squadra per Net Rating davanti a Golden State.
Riassunti in questa tabella qualche concetto su cui discutere (tra parentesi troviamo la posizione in classifica all’interno della lega per quella determinata statistica).
OffRtg |
Assist Ratio |
TO Ratio |
Ast/To |
eFG% |
|
2013/2014 |
109.0 (3°) |
18.1 (6°) |
14.1 (6°) |
1.74 (4°) |
52.6 (5°) |
2014/2015 |
114.9 (1°) |
18.5 (5°) |
11.7 (3°) |
2.16 (1°) |
54.0 (2°) |
Osserviamo come siano migliorati rispetto all’anno scorso dove, numeri alla mano, erano già fra gli attacchi più devastanti di tutta la NBA; sono calate notevolmente le palle perse su 100 possessi ed è aumentata anche l’efficenza di tiro, rappresentata nella seguente tabella.
Restricted Area |
In the paint(nonRA) |
Mid Range |
3pt |
|
Frequenza |
32.7%(11°) |
11.5%(27°) |
25.3%(16°) |
30.4% (6°) |
Efficienza |
66.7%(3°) |
41.0%(10°) |
44.4%(3°) |
48.6%(2°) |
La cosa che più si evidenzia dalla tabella è la completezza dell’attacco dei Mavs: non risulta esserci nessun punto debole, nessuna zona del campo in cui facciano fatica a trovare il fondo della retina. Come è noto, i tiri più pregiati sono quelli dall’arco e quelli effettuati nei pressi del canestro, e infatti Dallas è seconda per percentuale dal campo da 3 e terza per percentuale nella restricted area. Questo è dovuto soprattutto grazie a Brandan Wright che ha un surreale 85.4% dalla RA (primissimo) e Tyson Chandler con un comunque straordinario 76.1% (sesto). Nel tiro dall’arco spunta invece il solito Dirk Nowitzki con il 46.9% (nono nella classifica per percentuale da 3). Il biondo di Wurzburg è inoltre secondo per percentuale dal midrange con il 56.5%, preceduto soltanto da Chris Paul con il 58.1%. Ah, nota a margine: Nowitzki mette in riga tutti tutti i giocatori per Offensive Rating (121.0 punti ogni 100 possessi), risultando il giocatore più influente di tutta la lega nella metà campo offensiva.
A completare il quintetto, oltre al già citato Chandler Parsons, ci sono Jameer Nelson e Monta Ellis. L’ex Warriors e Bucks ha ormai definitivamente perso la fama di mangia palloni e si è messo completamente a disposizione dell’allenatore e della squadra. Fondamentali i suoi 19.7 punti ad allacciata di scarpa conditi da 4.2 assist ed è inoltre l’uomo più utilizzato da Carlisle davanti proprio al prodotto di Florida e colui che si prende più tiri all’interno della squadra. L’ex magic invece parte in quintetto ma si suddivide i compiti di regia insieme a Devin Harris e al ritornante Barea; i tre hanno incredibilmente lo stesso numero di assist (4.3), fatto che dimostra la qualità della panchina. L’unico difetto del roster potrebbe essere infatti soltanto la mancanza di un vero scorer dal pino, compito svolto eccezionalmente negli ultimi tre anni da Vince Carter, capace di riciclarsi come sesto uomo dopo un’ottima carriera da star.
Netti miglioramenti si sono ottenuti anche nella fase difensiva dove Dallas è undicesima per Difensive Rating (102.3), mentre nel 2013-14 si era classificata addirittura ventiduesima con 105.9 e ventesima nel 2012-13 con 104.0. Toccherà a coach Carlisle, forte candidato per il COY, mantenere questi livelli nella due metà campo per fare strada anche nella post-season, e andare oltre quel maledetto primo turno che non viene superato dal 2011, anno del primo e unico titolo nella storia della franchigia texana.