St. John's non vince più, piccola crisi per Oklahoma e Kansas, Villanova e North Carolina inarrestabili
St. John’s (7-12)
Dopo un incoraggiante inizio di stagione (7-3), i Red Storms sembrano aver imboccato una galleria della quale ancora non si vede la fine: la sconfitta 58-78 subìta Sabato contro Butler, infatti, è la nona consecutiva, ed è preoccupante come non siano visibili segni di ripresa. L’unica nota positiva è il nostro Federico Mussini, miglior marcatore di St. John’s con 14 punti, nonostante una mediocre serata al tiro (2/6 da 3, 2/4 da 2); per Butler, invece, grande prova del duo Dunham-Martin, che con 46 punti in 2 hanno portato i Bulldogs al trionfo.
Per la squadra di coach Mullin l’accesso al torneo sembra oramai irraggiungibile, ma la prospettiva di evitare la decima sconfitta consecutiva riuscirà a dare qualche motivazione in più questa notte contro Marquette?
Villanova (17-2)
Rimaniamo nella Big East Conference e troviamo Villanova University, un’altra squadra dal sapore del Bel Paese, che può vantare nel suo roster un giocatore italiano di nome e di passaporto, Ryan Arcidiacono. A differenza dei cugini Red Storms, però, ad essere nove consecutivi sono i successi, comprese le ultime trasferte contro Georgetown e Seton Hall: i Wildcats che non ti aspetti, infatti, pur soffrendo, Sabato hanno portato a casa la vittoria per 55-50 contro gli Hoyas, grazie ai 15 punti di Arcidiacono (seppur con lo 0/3 dalla lunga distanza e le 5 perse) e alla doppia-doppia da 15 punti e 12 carambole di Josh Hart; si sono ripetuti, poi, Mercoledì contro i Pirates, con un risicato 72-71, grazie anche ad un canestro fondamentale del nostrano Ryan, che ha schiodato il risultato dal 69 pari a 32 secondi dalla fine ed ha portato a 10 il suo bottino personale; notevoli anche le prestazioni di Josh Hart da una parte, con 15 punti e 10 rimbalzi, e di Whithehead e Carrington dall’altra, autori rispettivamente di 21 e 17 punti.
Ora il ranking dice testa serie numero quattro con vista podio per i Wildcats, ma la sfida contro Providence di stasera dove li proietterà?
Oklahoma (15-2)
Se la sconfitta subita poco più di 2 settimane fa contro Kansas 106-109 al terzo OT non sembrava aver scalfito le ambizioni di titolo dei Sooners, quella di Lunedì contro Iowa State sorprende tutti e rischia di far perdere la testa (di serie) ad Oklahoma: nonostante il solito e sempre più lanciato verso il MOP Buddy Hield da 27 punti con 7-14 dalla lunga distanza ed il suo fido scudiero Cousins da 26 punti con 10/15 dal campo, infatti, Oklahoma ha maturato la sconfitta 77-82 contro i Cyclones, meritevoli di aver portato ben 3 giocatori (sui 7 a referto) oltre i 20 punti (Nader 20, Morris 20 e Niang 22). Solo uno scivolone estemporaneo o primo segno di cedimento?
Kansas (15-3)
Momento negativo anche per i Jayhawks, che dopo aver ottenuto la testa di seria numero 1, sembrano essersi lasciati andare, subendo 2 sconfitte nelle ultime 3 partite disputate. Inspiegabile, in particolare, il 67-86 subìto Martedì da Oklahoma State: contro i Cowboys, agli ultimi posti della Big 12, infatti, ci si sarebbe aspettato un successo agevole della squadra di coach Self, e invece è arrivata una sonora sconfitta, con soli 14 punti di Mason III e 13 di Ellis, che non hanno permesso a Kansas di rimanere in partita e giocarsela fino alla fine. Il talento dei Jayhawks è davanti agli occhi di tutti, allora cosa li ha portati all’insuccesso? Un po’ di arroganza? Stanchezza? Sarà compito di Coach Self capirlo, per poter rimediare al problema e ritornare ad essere la squadra macina-avversari di inizio stagione.
North Carolina (17-2)
Continuano imperterriti la loro marcia, invece, i Tar Heels: dopo un paio di passi falsi ad inizio stagione, infatti, la squadra di coach Williams sembra aver trovato la giusta chimica, fino ad ottenere la decima vittoria consecutiva Mercoledì contro Wake Forest. In uno dei tanti derby della Carolina del Nord, i Tar Heels si sono imposti 83-68 trascinati dal solito Brice Johnson da 27 punti e 11 rimbalzi; ai Demon Deacons, lontani dai fasti di Duncan prima, e Paul poi, non sono bastati i 17 punti di Thomas ed i 18 di Crawford. North Carolina si sta imponendo come una delle favorite assolute per la vittoria del titolo, ma il cammino che porta alla March Madness è ancora lungo: la ACC, infatti, è una conference molto competitiva e offre continui test, primo tra i quali quello di domani sera contro Virginia Tech; le sfide che impegneranno i Tar Heels da qui al torneo saranno quindi un trampolino di lancio verso il titolo, o solo un ostacolo che dimostrerà il vero valore della squadra?