Spurs, Popovich: "Queste difficoltà ci sconcertano. C'è tanto da fare"
Non è affatto un momento semplice per i San Antonio Spurs. La scorsa notte, infatti, è arrivato un pesante -31 interno nel derby texano contro gli Houston Rockets (136-105), che segue l’ancor più duro -39 patito contro i Minnesota Timberwolves mercoledì al Target Center. Per la prima volta nella storia della gestione di coach Popovich, gli Spurs hanno perso due partite consecutive con 30 o più punti di scarto.
Non è finita qui. Al momento attuale, San Antonio occupa il penultimo posto nella Western Conference (10-12), seppur ad una sola partita dall’8° posto occupato dai Twolves; ebbene, era dal 1996/97 (l’ultima stagione pre Popovich per intenderci) che la franchigia non si trovava così in basso dopo almeno 20 partite giocate. In più, prima di questo 2018/19 gli Spurs avevano subito solo due volte 135 punti o più in una singola partita; quest’anno siamo a 4 volte in 22 partite.
Ai microfoni dei giornalisti, l’head coach di San Antonio ha provato a spiegare il momento della sua squadra: “Questo è uno sport dove dobbiamo cercare di migliorare di volta in volta, sotto tutti gli aspetti. Siamo ovviamente sconcertati della sconfitta e della confusione che regna in attacco. Questo dipende molto dall’allenatore. Devo migliorare la squadra sotto questo punto di vista. Difensivamente, poi, dobbiamo cercare di aumentare lo sforzo e le scelte che facciamo su quel lato del campo. C’è tanto lavoro da fare”.
Patty Mills, uno dei veterani del roster, si è espresso in questi termini: “I ragazzi si sentono giustamente imbarazzati e svuotati. Questo è il quadro generale. L’indossare questa maglia, pensare a ciò che rappresenta e per chi giochiamo. Dobbiamo capire che siamo qui solo per un breve periodo, mentre l’organizzazione Spurs resterà molto più a lungo. Dobbiamo trarre orgoglio e motivazioni da tutto ciò“.