Spurs, Popovich caustico: "Leonard un grande giocatore, ma non un leader"
La telenovela su Kawhi Leonard ha avvelenato tutta la scorsa stagione dei San Antonio Spurs. Un muro contro muro, riguardante le condizioni fisiche dell’MVP delle Finals 2014 e il suo processo di recupero, che ha portato al divorzio della scorsa estate, con Leonard spedito in Canada, ai Raptors, insieme con Danny Green e 5 milioni di dollari, in cambio di DeMar DeRozan, Jakob Poeltl e una prima scelta protetta al Draft 2019.
A cinque mesi circa dalla trade, i Toronto Raptors comandano la Eastern Conference (e la Lega) con un record di 16 vinte e 4 perse e un Leonard che sta lasciando positivamente il segno, mentre i San Antonio Spurs vivono una fase di difficoltà (3-7 nelle ultime 10), occupando la 12° posizione nella Western Conference (9 vinte e 10 perse), seppur ad una sola partita dall’8° posto.
A margine della sfida persa a Milwaukee con i Bucks, coach Gregg Popovich ha mostrato di non aver ancora digerito totalmente come siano andate le cose con la sua ex stella. “Kawhi era un grande giocatore, ma non era un leader o altro. I veri leader erano Manu Ginobili e Patty Mills” – ha commentato Popovich – “Il talento di Kawhi mancherà sempre, ma la leadership non era certo nelle sue corde in quel momento“.
“In futuro? Potrebbe certamente diventare un leader, ma Patty e Manu hanno ricoperto questo ruolo per molto tempo e, attualmente, LaMarcus Aldridge ha fatto molta strada anche in questo senso“, ha concluso l’head coach dei texani.