Sixers, Ben Simmons rifiuta il sostegno psicologico della franchigia
Torna nuovamente ad alzarsi il livello della tensione tra Ben Simmons e i Philadelphia 76ers. Come ha riportato poche ore fa ESPN, tramite Ramona Shelburne ed Adrian Wojnarowski, fonti vicine alla franchigia della Pennsylvania hanno riferito del rifiuto del giocatore australiano di avvalersi di medici forniti dai Sixers con l’intento di aiutarlo e di capire quanto sia pronto mentalmente a tornare in campo.
Simmons si è avvalso dello staff medico dei Sixers per curare un fastidio alla schiena, ma non ne ha voluto sapere di discutere del suo stato mentale. Secondo altre fonti, il giocatore ha collaborato sin dall’estate con professionisti di salute mentale, tramite la NBPA, ma non avrebbe ancora fornito alcun dettaglio ai Sixers di queste sedute.
La situazione riguardante Simmons è molto complicata. I Sixers, tra partite, allenamenti ed incontri saltati, ad inizio stagione lo hanno multato per un ammontare di quasi 2 milioni di dollari, salvo smettere di farlo una volta che, lo scorso 22 ottobre, l’australiano aveva spiegato di non essere mentalmente pronto per giocare.
Da allora Simmons si è regolarmente presentato al centro di allenamento di Camden, New Jersey, allenandosi in situazioni di 1-vs-1 sia con i compagni che con membri dello staff di coach Rivers; il punto è che non si sa se e quando tornerà pienamente nel gruppo, allenandosi anche in modalità full, con la prospettiva di tornare a giocare.
Come riportato ancora da ESPN, i Sixers sono assolutamente desiderosi di aiutarlo, dato che lo rivogliono in squadra, ma voci vicine al giocatore hanno sottolineato come Simmons aggiornerà la squadra sulle sue condizioni solo quando si riterrà a proprio agio nel farlo.
Insomma, una bella (si fa per dire) matassa da sbrogliare.