Silver anticipa che presto potrebbero cambiare le regole sull'Hack-a-Player
Da sempre tra gli argomenti più oggetto di discussione all’interno del mondo Nba, la questione sulla più o meno legittimità e allo stesso tempo correttezza della strategia dell’Hack-a-Player potrebbe finalmente essere arrivata ad un punto di svolta. Come sappiamo tale strategia consiste nel commettere fallo sistematico a prescindere dal momento della partita nel quale ci si trovi su un giocatore avversario poco preciso dalla lunetta e fu adottata per la prima volta dai Mavericks di coach Nelson su Shaquille O’Neal, ma con il passare degli anni sempre più coach (Popovich su tutti) hanno ripreso tale sistema, criticato da molti in quanto ovviamente frammenta in maniera eccessiva il gioco e costringe il pubblico di assistere ad una partita poco piacevole. I dati sono impietosi, poichè in questa stagione addirittura sono stati già 300 i casi di partite nelle quali è stata adottata questa strategia su giocatori come Drummond, Howard e DeAndre Jordan contro i soli 164 della scorsa stagione, dati che hanno convinto il commissioner Adam Silver a promettere che in estate verrà discussa una regola che cambierà o che se non altro disciplinerà l’eccessivo uso che viene fatto dell’Hack-a-Player da parte di alcuni coach dell’Nba con lo scopo di render sempre più spettacolare il gioco più bello del mondo.