SAS@LAC, Gara-5: Popovich pragmatico. Rivers non convinto dall'arbitraggio
E’ finita da poche ore una magnifica Gara-5 tra Spurs e Clippers, con i primi capaci di espugnare lo Staples per 111-107, con molta esperienza e anche una buona dose di fortuna, in occasione dell’interferenza offensiva di DeAndre Jordan. Coach Pop è ovviamente contento del risultato: “Come posso descriverla? E’ stata una buona vittoria, sempre meglio che perdere ovviamente. Non ci giro intorno, nei Playoff non conta come si vince. E’ stata una gran partita, tra due squadre molto competitive”. Sull’episodio che ha deciso la partita, dice la sua Ginobili. “E’ stata la giocata della partita. Siamo stati fortunati. La palla stava entrando, e lui l’ha toccata. Saremmo stati sotto di uno. Invece, è stata una situazione totalmente diversa. Abbiamo avuto un bel po´ di fortuna in questo caso”.
Animi diametralmente opposti, ovviamente, in casa Clippers. Coach Rivers, mentre da una parte reputa corretta la scelta degli arbitri sull’azione di Jordan (“Ho pensato fosse la scelta giusta. Non saprei dirlo con certezza, non vedevo bene…Ma spero su Dio che fosse la chiamata giusta”), dall’altra recrimina su alcune decisioni degli stessi, definendole “brutal calls”. “Non mi lamento tanto, ma penso che abbiamo subito alcune chiamate davvero difficili stasera. Il passi fischiato a Blake, l’interferenza a Barnes, che non era interferenza. Siamo ai Playoff, e spesso le partite si risolvono per un solo possesso. Alcuni di questi sono stati cruciali. Ancora, il fallo fischiato a Redick, che lo ha fatto uscire dal campo, nonostante non avesse toccato nessuno. Non è il motivo per cui abbiam perso, ma ci hanno penalizzato”.
I giocatori sono unanimi nel loro desiderio di rifarsi, in Gara-6. DeAndre Jordan definisce così il momento topico dell’incontro. “E’ stata una giocata stupida. Ho colpito il pallone. Avevamo fatto un buon lavoro nel portarci nella condizione di andare un punto avanti. Non è colpa di nessuno, solo mia”. Paul e Griffin: “Sarà dura, ma non è finita. Dobbiamo andare a San Antonio e giocarcela”.