Rudy Gay sempre più lontano dai Kings: trade in vista con i Rockets?
A Sacramento, almeno negli ultimi 5 anni, le rivoluzioni sono all’ordine del giorno. I continui cambi ai piani alti sono terminati ma la confusione che c’è attorno ad una delle franchigie più discusse degli ultimi anni non accenna ad andar via. Vlade Divac prova a dare stabilità all’ambiente, il neo coach Joerger prova a legittimare un progetto che c’è ma che in realtà non si vede. I giocatori sono sfiduciati dal continuo rebuilding e spesso chiedono di essere ceduti. E’ questo il caso di Rudy Gay, ormai in rotta con la società e con l’ambiente di Sacramento. Dopo svariati tentativi di convincere Miami a credere nelle sue doti cestistiche, nuove voci darebbero Gay vicino ad una franchigia texana. Secondo quanto riporta Sport Rageous, Rudy Gay è nella lista dei desideri degli Houston Rockets. Stando a questi rumors, la trade sarebbe già pronta, nonostante il giocatore ex Grizzlies abbia diverse offerte. Oltre ai Rockets, ci sono i Timberwolves e i Nets. Tuttavia, pare che la soluzione più gradita dal ragazzo sia quella di Houston. Se scegliesse il Texas si potrebbe parlare di un ritorno, anche se tecnicamente Gay non ha mai vestito la maglia bianco-rossa: fu scelto con la #8 proprio dai Rockets al draft del 2006 ma fu immediatamente scambiato, insieme a Stromile Swift, con Memphis per ottenere Shane Battier.
Secondo queste voci, dunque, la trade prevede uno scambio che porterebbe Gay ai Rockets e K.J. McDaniels e Trevor Ariza a Sacramento. Coach D’Antoni vuole migliorare ancor di più la sua potenza offensiva, preoccupandosi sempre relativamente poco di ciò che accade nell’altra metà campo. Perdere una pedina così importante, un uomo così duttile come Ariza vuol dire scegliere decisamente una direzione più propensa all’attacco e meno all’equilibrio delle due fasi di gioco. Un’altra richiesta importante, forse l’unica che fa vacillare il volere di Gay, è quella che arriva da NYC, sponda Knicks: Phil Jackson sta seriamente pensando ad un’offerta per rinforzare la panchina di New York e fare di Gay il sesto uomo ideale.