ROTY Rush #8 – La guida al rookie dell’anno
ELFRID PAYTON – Non si può non cominciare da lui, che ha vissuto un mese di marzo incredibile. Quasi tripla doppia di media (raggiunta in più di un’occasione) e qualche giorno fa ha addirittura fatto registrare il record di assist realizzati nella stagione da Rookie nella storia dell’NBA. I più grandi assistman sono stati dei rookie, ma fino a prova contraria sono stati tutti battuti da Elfrid, che ha confermato la stagione in crescendo anche a poche partite dalla fine.
NERLENS NOEL – Se l’Nba avesse ragione nei suoi pronostici, si potrebbe parlare di una delle scene più clamorose di sempre. Da due settimane infatti, il lungo dominatore di Philadelphia ha messo la freccia e sorpassato Wiggins nelle preferenze dei giornalisti che curano il sito della federazione. Avere dalla sua TUTTE le statistiche difensive, con grande distacco sui rivali, è l’arma in più, che potrebbe far cadere le convinzioni di chi da mesi considera certo il ROTY Award (me compreso). In ogni caso sarà stata una stagione pazzesca.
ANDREW WIGGINS – Resta il fatto che i pronostici sono ancora dalla sua. L’ultimo sondaggio riporta infatti che su 124 che voteranno, tra i 16 a cui è stato chiesto un verdetto anticipato il suo nome riecheggia con prepotenza, portando a casa già 12 preferenze e un indeciso tendente a scegliere lui. Certo il canadese ce l’ha messa tutta a rimettere in gioco i rivali, confermando partita dopo partita un finale in quasi caduta libera che ha fatto storcere il naso ai più.
NIKOLA MIROTIC – Se per Payton il mese di marzo appena concluso è stato l’ulteriore conferma di una stagione costantemente in crescendo, quello di Mirotic si è rivelato una piacevolissima sorpresa per tutti i fan dei Bulls. Con Rose fuori e sia Butler che Noah assenti in modo alternato, ecco che i ragazzi di Chicago hanno trovato in Niko un leader inaspettato. Le cifre con cui si chiude il mese sono di tutto rispetto, capaci di rivaleggiare con i top della federazione: 20.8 punti e 7.6 rimbalzi a partita. È uno dei pochi rookie che non solo si giocherà i playoff, ma potrebbe puntare anche al titolo è il suo apporto sarà fondamentale per tenere alta l’asticella in ogni momento della competizione.
AARON GORDON – Tornando ad Orlando troviamo una situazione opposta a quella descritta precedentemente. Il ritorno dopo il lungo infortunio è stato davvero traumatico per la quarta scelta del draft, che si è ritrovato praticamente in fondo alla panchina con pochi minuti a disposizione a ancor meno punti. L’ipotesi di una sopravvalutazione del suo valore si fa sempre più concreta, tenendo conto del fatto che molti cestisti scelti dopo di lui stanno attualmente dominando la scena dei rookie. L’anno da Sophomore a questo punto diventa fondamentale: promessa incompiuta o professionista in ritardo?
MARCUS SMART – Altro infortunio (meno grave sicuramente di quello di inizio stagione) e altra ripresa davvero complicato. Il Marcus Smart visto in campo nelle ultime uscite sembra fuori condizione sia fisica che mentale e nemmeno i tanti minuti giocati sembrano poter fare la differenza. Con la fine della Regular Season che incombe e un’unica partita degna di nota (14 punti e 6 assist contro Charlotte) nelle ultime due settimane, il giudizio finale ricomincia a vacillare dopo una ripresa che sembrava essere definitiva. Altre 7 partite per i suoi Celtics, vedremo se l’obiettivo playoff sarà raggiunto e quanto di suo verrà messo nel risultato finale.