ROAD TO THE FINALS – Tranquillo: "Golden State favorita. Pochi nella storia come LBJ"
Inviato di Sky Sport e storico giornalista, Flavio Tranquillo è stato intervistato da Panorama. Argomento principale, neanche a dirlo, sono le Finals, che racconterà con Alessandro Mamoli e Davide Pessina in diretta dagli Stati Uniti.
Nella sua intervista, Tranquillo assicura che secondo lui sono arrivate le due squadre più forti: Golden State perché è quella che ha avuto il record migliore della stagione e Cleveland perché è quella che ha fatto meglio dalla pausa All-Star Game in poi.
La favorita? Golden State, che secondo lui sembra essere davvero la più forte.
Tranquillo spende parole di elogio per Steve Kerr: “Il suo mi sembra un progetto molto coerente. Ricordo che già agli inizi di stagione in tanti avevano previsto che i Warriors avrebbero fatto strada. L’annata di Cleveland racconta di un percorso decisamente più travagliato, che però negli ultimi mesi ha pagato notevoli dividendi. Tutto starà nel capire che tipo di Cavs, soprattutto dal punto di vista degli infortuni, si presenteranno a San Francisco…”
Secondo il giornalista Sky Sport, vince Golden State se non interverranno fattori emotivi, di infortuni, aspetti che possono
cambiare una serie come quella del 2006. Vince Cleveland invece se un altro giocatore, oltre LeBron, si eleverà e sarà determinante. Parole di elogio, ovviamente, anche per le due stelle della squadra, Steph Curry e LeBron, definito il primo “un fenomeno in uno stato di fiducia surreale” ed il secondo “il giocatore; nella storia ce ne saranno al massimo altri due o tre come lui”.
Sul finire dell’intervista, Tranquillo si sofferma sui cambiamenti della Lega, partendo dalla constatazione che ad arrivare in finale ci sono arrivate Cleveland, che non ha mai vinto un titolo, e Golden State, che l’ultimo titolo lo ha vinto 40 anni fa. “Il sistema Nba è da sempre costruito per essere il più equo possibile; banalmente, assegnando alle squadre peggiori le prime scelte al draft dell’anno successivo. La differenza col passato sta nel fatto che oggi si può diventare fenomeni planetari a Cleveland, a Oklahoma, a San Francisco… Questo Knicks e Lakers non lo avevano previsto così come non avevano capito che oggi non è più scontato che i grandi giocatori, per essere tali, debbano per forza giocare a New York o a Los Angeles. Per questo ora ci ritroviamo a commentare una finale che sembra inaspettata. Ma solo sulla carta…”.