Rissa al MSG, sia Wade che Paul si schierano con Oakley che nel frattempo attacca Dolan ed i Knicks
Dopo la serata di ieri a dir poco fuori dal normale al Madison Square Garden la sconfitta dei New York Knicks sembra esser addirittura passata in secondo piano visto quanto accaduto sugli spalti con l’ex bandiera della franchigia blu-arancio Charles Oakley portato via di forza ed in manette dalla polizia dopo un principio di rissa con alcuni addetti alla sicurezza per motivazioni che restano ancora in realtà da chiarire completamente. Lo stesso Oakley nella notte ha rilasciato un’intervista nel quale si è scagliato contro la dirigenza Knicks ed in particolare il proprietario James Dolan sostenendo che tutto è iniziato quando poco dopo dell’inizio della partita un uomo della sicurezza personale del presidente si è avvicinato a lui obbligandolo a lasciare il palazzetto giustificandosi di aver ricevuto ordini “dall’alto” (e quindi dal presidente stesso) perchè Oakley non assistesse alla partita, l’ex giocatore dei Knicks ha ovviamente opposto resistenza ed il tutto è sfociato nelle ormai famose e brutte immagini che hanno caratterizzato la partita di ieri notte. Ovviamente però vi sono anche versioni contrastanti dell’accaduto raccontate da chi era seduto nei pressi di Oakley e che ha visto la scena, c’è chi sostiene che egli abbia iniziato ad inveire pesantemente contro la dirigenza Knicks ed altri che sostengono che sia stato provocato dagli uomini della sicurezza e che abbia reagito per questo motivo, sicuramente che tra Dolan ed Oakley non corra buon sangue si era capito da un po’ ma sebbene l’episodio di ieri sia forse stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, quanto accaduto non rappresenta altro che un episodio tanto triste quanto difficile da interpretare con certezza viste le modalità con le quali è avvenuto. Non sono mancati messaggi di solidarietà nei confronti di Oakley da parte di giocatori dell’Nba, visto che dopo LeBron James che ieri aveva pubblicato una sua foto su Instagram definendolo “una leggenda”, anche nella notte campioni del calibro di Wade e Paul hanno voluto schierarsi dalla parte dell’ex Knicks criticando il comportamento tenuto dalla franchigia della Grande Mela nei suoi confronti: “Non credo sia il modo corretto di dipingere un campione come Oak -ha scritto in un tweet CP3- perchè oltre ad avermi sempre sostenuto è una delle persone più vere e corrette che conosca”. Frecciatina non troppo velata ai Knicks anche quella di Wade che ha sottolineato come il trattamento subito da Oakley sia ingiustificabile per New York soprattutto perchè una leggenda come Oakley adesso verrà ricordata più per esser stata portata via in manette durante un match dei Knicks che piuttosto per i dieci anni vissuti da bandiera della franchigia. Le polemiche non si fermeranno nei prossimi giorni, vedremo se la situazione sarà resa più chiara e se potrà esser finalmente messa la parola fine a questo tristissimo episodio a cui purtroppo abbiamo assistito tutti.