Rio 2016, 4 su 4 di Team Usa, ma la Serbia rischia il colpaccio
USA – SERBIA 94-91
(27-15, 23-26, 22-21, 22-29)
Faticando se possibile ancor di più che contro l’Australia, gli Stati Uniti ottengono la quarta vittoria consecutiva della loro Olimpiade a danno di una Serbia mai doma che, comunque, ha avuto nel finale la possibilità di portare la gara all’overtime, nonostante un primo quarto da incubo.
Il 9-0 iniziale fa capire che gli americani hanno imparato la lezione della partita contro l’Australia. Tanto più che, favoriti dal 2/8 iniziale e dalle 7 palle perse dei Serbi, il vantaggio si dilata rapidamente fino al 23-5 con 3:27 ancora da giocare nel primo quarto (27-15). Nei secondi 10 minuti ti aspetti che Team Usa ammazzi definitivamente la gara e, invece, i Serbi riescono in parte a ricucire lo strappo grazie a un Teodosic poetico in cabina di regia e a un Raduljca da 14 punti (chiuderà a 18 prima di uscire per falli nell’ultimo quarto) nel solo primo tempo. E se non ci fossero un paio di canestri pesanti di Irving (11 punti nei primi 20 minuti), lo svantaggio sarebbe ben inferiore rispetto al -9 (50-41) a tabellone all’intervallo lungo.
Un copione che si ripete anche al rientro dagli spogliatoi: Team Usa sembra in controllo, ma poi la Serbia rientra improvvisamente in partita, portandosi addirittura sul -5 (58-53) a 5:47 dall’ultima pausa con una bella schiacciata di Jokic (miglior marcatore di serata a quota 25). Il quale, con il solito Teodosic, è l’anima di una squadra volenterosa ma troppo sprecona e che consente agli americani di difendersi dalla lunetta e di allungare nuovamente sul +10 (72-62) quando suona la sirena dell’ultimo intervallo. L’ultimo periodo ha un solo dominatore: Nikola Jokic che, praticamente da solo, riporta i serbi in partita. Suoi i 5 punti iniziali che consentono poi di arrivare sul -4 (77-73) con poco più di 7 minuti da giocare grazie alla tripla di Teodosic (4/6 dall’arco). E’ come assistere a un elastico: ogni volta che i ragazzi di Djordjevic si avvicinano, quelli di coach K. piazzano un mini-parziale che li riporta a distanza di sicurezza, sfruttando la gran vena di Irving. Almeno fino a 1:18 dalla fine quando, complice il 2/2 dalla lunetta della stella del CSKA, il tabellone recita 94-91. Seguono un paio di possessi malamente gestiti da una parte e dall’altra ma, alla fine, con 7 secondi sul cronometro, la Serbia ha comunque la palla del pareggio: la responsabilità se la prende Bogdanovic che, purtroppo per lui, vede respinta la sua tripla dal secondo ferro.
USA: Butler 9, Durant e Anthony 12, Jordan 13, Lowry 2, DeRozan 11, Irving 15, Thompson 3, Cousins 5;
SERBIA: Teodosic e Raduljca 18, Bogdanovic 7, Markovic 12, Kalinic 5, Nedovic 3, Jokic 25.