Raptors, Ujiri: "Non sarà facile, ma un giorno io e DeRozan ci chiariremo"
Nella storia recente dei Toronto Raptors, due scelte hanno fatto la differenza per avviare quel cammino incredibile che, da eterna incompiuta (nonché vittima preferita di LeBron James ai Cavs), hanno portato la franchigia a diventare, la scorsa estate con il 4-2 sui Golden State Warriors, la prima canadese a portarsi a casa il Larry O’Brien Trophy.
Parliamo ovviamente dello scambio che ha portato in riva al Lago Ontario il futuro MVP delle Finals 2019, Kawhi Leonard, spedendo DeMar DeRozan in Texas, sponda San Antonio Spurs, e della nomina a head coach di Nick Nurse al posto di Dwane Casey, esonerato nel maggio 2018 subito prima di ricevere l’NBA Coach of the Year per la stagione 2017/18, finendo quindi ai Detroit Pistons.
Due decisioni in quel momento complicate, prese dal President of Basketball Operations Masai Ujiri. Il diretto interessato ha ripercorso quelle scelte ai microfoni di ESPN, a partire dal licenziamento di Casey: “Non dimenticherò mai e poi mai quando dovetti annunciare a coach Casey il suo licenziamento, andare nel suo ufficio, svegliarmi presto quella mattina. Pensai di cambiare idea tante volte, così come che non stessi prendendo la decisione giusta. Fu incredibilmente difficile, perché Casey è una persona incredibile e si lavora benissimo con lui“.
“Con DeMar, invece, ero in un hotel in Kenya e ho camminato avanti e indietro per qualche ora” – continua Ujiri – “Stavo cercando in tutti i modi di trovare la forza e il coraggio necessari per fare quella chiamata. Se hai un lato umano, una cosa del genere la avverti nel cuore e anche quelli sono momenti che faticherò a dimenticare“.
Chiaramente, quelle decisioni inasprirono molto i rapporti tra il 49enne nigeriano e i due sopracitati, anche se con Casey le cose sono di molto migliorate, avendo Ujiri spiegato di essersi chiarito e riappacificato con lui. Discorso diverso con DeRozan, che non ha mai nascosto il disappunto per quello che successe nell’estate 2018.
“Con DeMar c’è molto da lavorare, ma sono certo che le cose miglioreranno, così come avvenuto con Dwane” – conclude Ujiri – “Dobbiamo continuare a prendere questo tipo di decisioni. Innanzitutto perché questo è il business della pallacanestro, poi perché la posizione che ricopriamo ci impone determinate scelte“.