Raptors, coach Casey: "Non abbiamo messo in campo la fisicità necessaria"
Dopo il 4-2 rifilato con abbastanza fatica ai Milwaukee Bucks, i Toronto Raptors non sono stati protagonisti di una prova positiva alla Quicken Loans Arena di Cleveland, dov’è iniziata la serie contro i Cavaliers, valevole per le Eastern Conference Semi-Finals. I ragazzi di coach Casey sono stati battuti 105-116, un punteggio che non rispecchia a dovere il dominio messo in campo da LeBron e compagni.
“Non abbiamo giocato con la forza necessaria per una partita del genere stasera” – esordisce coach Casey – “Abbiamo marcato i loro tiratori in modo troppo blando e questa è stata la grossa differenza stasera, nel coprire il pitturato per poi uscire sui tiratori. Non credo abbiamo messo la fisicità richiesta sul parquet. Loro erano ben riposati, in campo avevano una marcia in più. Dobbiamo apportare delle modifiche nel nostro modo di difendere, ma anche dal punto di vista offensivo, in modo da avere degli attacchi più puliti“.
“Ci sono stati anche aspetti positivi, comunque. Per esempio i 22 assist, oppure i molti tiri aperti sbagliati, anche di poco. So che i miei ragazzi possono metterli” – prosegue Casey – “Difensivamente, però, non siamo stati all’altezza, in particolare riguardo le rotazioni. Quando entra un giocatore come Korver, sappiamo cosa farà; lo stesso vale per J.R. Smith. Si vuole rallentare James, sapendo che non lo puoi fermare, ma ci sono altre cose che potevamo fare nei nostri schemi difensivi e non l’abbiamo fatto, commettendo errori enormi, soprattutto nel primo tempo“.
Così DeMar DeRozan: “Ogni cosa comincia in difesa. Abbiamo visto molto bene stasera cosa non è andato. Noi incoraggiamo i nostri ragazzi a girare in difesa; ad un certo punto, però, li lasciamo andare. Una volta che gli fai prendere il ritmo, per loro diventa contagioso. Ed è ciò che è successo stanotte“.
Anche Kyle Lowry sottolinea questo punto: “Succede sempre la stessa cosa. Loro hanno grandi parziali e noi arretriamo. Dobbiamo trovare il modo di impedirgli di entrare in ritmo. Sappiamo che sono una squadra che ama i ritmi alti e correre in transizione. Ma dobbiamo riuscire ad impedirgli di entusiasmarsi e coinvolgere il pubblico. Dobbiamo trovare il modo di contrastare le loro transizioni ed evitare le palle perse, perchè tutto ciò ci uccide“.