Prima sconfitta per gli Spartans, mentre Oklahoma, Kansas e Maryland non si fermano più
Michigan State (13-1)
Dopo un’imbattibilità durata 13 partite, è arrivata la prima sconfitta per gli Spartans: nella prima partita della Big Ten Conference, infatti, Michigan State si è fatta superare 83-70 in casa degli Iowa Hawkeyes. Partita condotta dall’inizio alla fine dai padroni di casa, che grazie alla migliore precisione al tiro, soprattutto dietro l’arco (46.2% vs. 23.1%), e ad un ottimo giro palla (15 assist e 12 palle perse contro gli 11 e 16 di Michigan State) non sono mai stati impensieriti dagli ospiti; per la squadra di Tom Izzo è stata determinante l’assenza di Denzel Valentine, miglior giocatore della squadra con 18.5 punti, 8.3 rimbalzi e 7.1 assist di media a partita, a causa di un problema al ginocchio che lo terrà ai box per un’altra settimana.
Oklahoma (11-0)
Se una squadra ottiene la prima sconfitta della stagione, un’altra continua imperterrita la sua cavalcata, sconfiggendo Hawai’i e Harvard: si tratta dei Sooners, che trascinati da Buddy Hield, hanno chiuso immacolati il proprio percorso pre Conference. Molto combattuta la sfida con Hawai’i, vinta 84-81 da Oklahoma, grazie ai 27 punti e 9 rimbalzi di Hield e nonostante non sia arrivato alcun canestro dal campo negli ultimi 9 minuti; ad Hawai’i non sono bastati i 32 punti di Roderick Bobbitt.
Più netto, invece, il successo maturato contro Harvard, 83-71; determinanti sono state le prestazioni del solito Hield, autore di 34 punti e 7 rimbalzi con un ottimo 11/14 dal campo, e di Woodard, che ha seguito le orme del proprio compagno realizzando 28 punti con 9/13 al tiro; Harvard ha cercato di rispondere con la doppia-doppia da 25 punti e 16 rimbalzi di Edosomwan, ma il dominio a rimbalzo di Oklahoma (41 vs. 32) e la miglior percentuale totale dal campo (50% vs. 39.1%) hanno condannato i Crimson alla sconfitta.
Kansas (11-1)
Un’altra squadra in splendida forma è Kansas, che con i successi su San Diego State e UC Irvine si ritrova imbattuta da 10 partite consecutive. Piuttosto netta la vittoria sugli Aztecs, 70-57, con 4 giocatori in doppia cifra guidati da Perry Ellis, autore di 20 punti; fatali per la squadra di casa la pessima percentuale dal campo e la mancanza di un vero leader nella realizzazione, con Cheatham miglior marcatore a quota 12.
Domino assoluto, invece, quello mostrato contro UC Irvine: dopo un vantaggio di sole 2 lunghezze all’intervallo, i Jayhawks hanno segnato la bellezza di 50 punti nel secondo tempo, chiudendo la partita 78-53. Ancora una volta Ellis miglior realizzatore, con 14 punti (farciti anche da 9 rimbalzi), in una serata in cui a Selden jr. non entra il tiro dalla lunga distanza (0/3); fondamentali per la vittoria finale sono state la bassa percentuale al tiro (37.5%) e il giro palla non eccelso degli Anteaters, che si sono fermati a soli 7 assist, contro i 17 dei Jayhawks.
Maryland (12-1)
I Terrapins stanno impressionando molto e anche questa settimana non hanno interrotto la propria marcia: successi casalinghi contro Marshall e Penn State. Netta vittoria contro i Thundering Herd di Dan D’Antoni, fratello di Mike, 87-67: l’ala Robert Carter ha, infatti, realizzato 19 punti e catturato 8 rimbalzi, guidando Maryland al successo; per Marshall University nessuno oltre gli 11 punti e percentuali molto basse, 35.1% dal campo, che a confronto con il 51.5% dei Terrapins dimostrano la supremazia della squadra di casa.
Vittoria più sofferta, invece, quella maturata con Penn State nella prima sfida di Big Ten Conference: un mostruoso Diamond Stone, autore di ben 39 punti, conditi da 12 carambole, è stato l’artefice principale del 70-64 di fine partita; in una serata in cui la palla non voleva entrare nel canestro avversario (33.3% dal campo) e le altre star della squadra Melo Trimble e Robert Carter, pur in doppia cifra, non sono riusciti ad essere una reale minaccia per Penn State, è stato il lungo a sistemare la situazione.