Prima gioia per St. John's, crisi profonda in casa Oklahoma, Villanova e Kansas sempre più lanciate
Villanova (23-3)
In una stagione insidiosa come la notte buia, in cui tante squadre blasonate sono cadute, con i loro brillanti occhi azzurri si sono fatti strada i Wildcats, ormai indiscussi favoriti per il titolo.
Il loro eccezionale momento di forma, infatti, è proseguito anche questa settimana, con le vittorie 73-63 contro una coriacea St. John’s e 83-67 in casa di una più arrendevole Temple.
Nel testa-coda della Conference luci ed ombre per i colori azzurri: da un lato un cinico Arcidiacono ha realizzato 13 punti con 3/5 dalla lunga distanza, secondo marcatore dei suoi dietro solo ad un eccezionale Ochefu da 25 punti e 9 rimbalzi; dall’altro prestazione inconsistente del nostro Mussini, autore di soli 2 punti, peraltro dalla lunetta, partendo dalla panchina.
Partita meno esaltante sul piano realizzativo, ma più votata al servizio dei compagni, invece, quella disputata da Arcidiacono contro gli Owls, in cui ha realizzato 6 punti, catturato 4 carambole e servito 8 assist. Beneficiari dei suoi passaggi smarcanti sono stati Brunson e Ochefu, rispettivamente 25 e 16 punti per loro.
Ora a Villanova tocca il compito più difficile, resistere agli ultimi assalti prima della March Madness, con la difficile trasferta a Cincinnati contro Xavier mercoledì prossimo.
St. John’s (8-19)
Dopo l’onorevole sconfitta subìta Sabato contro Villanova, la sedicesima consecutiva, è arrivata la tanto sofferta prima vittoria nella Big East per St. John’s: nella notte tra mercoledì e giovedì, infatti, si è abbattuta la Tempesta Rossa su DePaul per 80-65.
La nota più lieta è il riscatto di Mussini, che in soli 19 minuti partendo dalla panchina ha realizzato 17 punti e trascinato letteralmente i suoi compagni alla vittoria; buone anche le prestazioni di Johnson, autore di 18 punti, e di Yakwe, con la doppia-doppia da 11 punti ed 11 rimbalzi.
Senza più il peso della prima vittoria da conquistare e senza prospettive per quest’anno, riusciranno ora i Red Storm a giocare con più scioltezza e togliersi qualche soddisfazione?
Kansas (22-4)
Il complicato Gennaio dei Jayhawks sembra essere stato superato: le 6 vittorie consecutive hanno infatti rimesso in sesto una squadra che, da grande favorita, era scivolata troppe volte, dimostrando di non essere abbastanza matura per competere ai livelli più alti.
Di notevole impatto è stato il successo 76-72 ottenuto Sabato in casa di Oklahoma, altra grande favorita di quest’anno. Il loro precedente incontro ad inizio anno aveva dimostrato il grande equilibrio tra le due squadre, con gli sconfitti, i Sooners, usciti comunque rafforzati.
In questa occasione, invece, i Jayhawks hanno dimostrato la propria superiorità, con una maggior precisione ed una minore dipendenza dal tiro da tre. Grande serata per Devonte’ Graham, autore di 27 punti con 8/13 al tiro, mentre ad Oklahoma non sono bastati i 24 punti del solito Hield.
Più agile la vittoria contro la meno blasonata Oklahoma State, ottenuta Lunedì per 94-67 con una grande prestazione di squadra: ben 6 giocatori in doppia cifra e partita condotta dall’inizio alla fine.
Adesso arriva il momento più complicato della stagione regolare, però, per Kansas: per confermare i progressi mostrati finora ed arrivare lanciati verso la March Madness, è necessario superare 3 squadre nella top 25 del ranking NCAA, Baylor, Texas ed Iowa State.
Oklahoma (20-5)
È già finita la bella favola dei Sooners? Dopo aver impressionato tutti gli addetti ai lavori con un’incredibile serie di vittorie, ora il bel giocattolo sembra essersi guastato e i tabellini recitano 3 sconfitte nelle ultime 4 partite; e se contro Kansas un insuccesso era accettabbile, non si può dire altrimenti delle debacle subìte contro due delle peggiori squadre della Big 12 Conference, Kansas State e Texas Tech.
Particolarmente preoccupante è stata la sconfitta subìta Mercoledì contro i Red Raiders, in cui una squadra sbilanciata verso l’attacco come Oklahoma è riuscita a realizzare solo 63 punti, insufficienti per vincere a qualsiasi livello. Unici a lottare fino all’ultimo sono stati Woodard, autore di 25 punti, e Hield, a quota 16 a fine partita.
Lo stesso Hield, però, sembra patire lo sforzo di inizio stagione, la sua resa non è più fuori dal comune, e proprio questo potrebbe essere il problema, il troppo affidamento nei suoi confronti. Riuscirà a tornare ai livelli eccelsi dei primi mesi della stagione, riportando Oklahoma tra le favorite indiscusse, o ha esaurito la carica e coach Kruger dovrà necessariamente creare un gioco di squadra?