Pistons, Griffin: "Ero teso, non agitato. Felice per l'accoglienza dello Staples"
Blake Griffin è stato il grande protagonista della scorsa notte NBA. Alla prima da avversario in casa dei Los Angeles Clippers, il nativo di Oklahoma City ha dato un dispiacere ai suoi ex tifosi, rifilando agli angeleni una prestazione da 44 punti (13/23 dal campo, 5/13 da tre, 13/14 ai liberi), 8 rimbalzi, 5 assist e 3 rubate, guidando i Detroit Pistons al 109-104 finale.
Un Blake Griffin che, a fine partita, ha espresso le sue emozioni, dicendosi contento dell’accoglienza ricevuta, con tanto di video tributo durante un time-out nel primo periodo di gioco: “Non sono riuscito a vederlo tutto, ma è stato davvero bello ricevere un’accoglienza del genere, e ringrazio tutti” – commenta l’attuale stella dei Pistons – “C’era una grande attesa su questa partita, quasi come se fosse la prima stagionale. L’esordio è sempre una partita molto sentita, attorno alla quale c’è grande curiosità ed attenzione. Poi, però, finisce e bisogna pensare alle altre 81. Ecco, stasera è andata bene o male così a livello di sensazioni“.
“Questa partita così com’è arrivata è passata, e ora dobbiamo guardare alle 40 rimanenti. Per cui guardiamo avanti” – prosegue Griffin – “In carriera ne ho vissute tante di partite molto sentite; ma direi di aver gestito bene tutte le emozioni che ne derivano. Ero teso, non agitato e, a dir la verità, questa partita è passata più semplicemente del previsto“.
Questo il pensiero di coach Casey: “Sapevo che per lui questa partita significasse molto. La cosa più importante, a mio parere, è quanto fossero eccitati i suoi compagni per questa sfida, volendo a tutti i costi regalargli una vittoria. Un gran segno d’unione di squadra a mio parere, davvero da sottolineare“.
Nel pre partita, l’owner dei Clippers, Steve Ballmer, si è avvicinato a Griffin, in quel momento impegnato a completare il riscaldamento, tendendogli la mano. Griffin, però, ha tirato dritto, correndo negli spogliatoi. “Stavo completando la mia routine pre partita. Ho giocato qui per nove anni e sapete in cosa consiste il mio riscaldamento” – spiega Blake – “Conclusa la sessione di tiro, mi assicuro di avere via libera e corro verso gli spogliatoi, senza fermarmi. Sinceramente non cambierei mai, per nulla al mondo. Tutto qui, niente di studiato o pianificato. Se stringerei la mano a Ballmer? Con i se e con i ma…“.