Phoenix Suns @ Golden State Warriors 116-123: Speights e Curry salvano l'imbattibilità della Oracle Arena
PHOENIX SUNS @ GOLDEN STATE WARRIORS 116-123
Complice un terzo quarto da 39-26 i Phoenix Suns stavano per giocare ai Warriors lo stesso scherzetto dei Lakers. C’ voluto un ultimo periodo da 21-37 con Speights (25 punti, con 10/14 al tiro) e Curry (35, con 12/24 dal campo e 7/16 da tre) per allungare la striscia positiva dell’Oracle Arena (48 vittorie consecutive) e portare a casa la W stagionale numero 59.
Eppure l’inizio di gara va secondo copione, con i campioni in carica a fare il bello e il cattivo tempo su entrambi i lati del campo, come testimoniato dal 24-31 dei 12 minuti iniziali. Segnali di risveglio degli ospiti arrivano già nel secondo quarto, con la presenza nel pitturato di Alex Len (doppia doppia da 26 e 13 rimbalzi) e rispondere colpo su colpo alle iniziative di Curry & co.: all’intervallo lungo il tabellone segna 56-60, con i Suns tranquillamente in partita.
Meno, comunque, di quanto accade al rientro dagli spogliatoi quando, complice un Curry costretto in panchina per problemi di falli, si scatena Brandon Knight: 17 dei suoi 30 punti arrivano in un terzo quarto che consente agli ospiti di presentarsi all’inizio dell’ultima frazione in vantaggio 95-86. Ma, stavolta, i figli dell’Arizona si trovano costretti a dover fare i conti con un 30 che non intende fare prigionieri: sono sue le giocate che consentono di raggiungere la parità a quota 108 a 5:41 dalla fine, così come la tripla del 108-115 a 3:32 dall’ultima sirena che indirizza il finale di partita. Quando, poi, Livingston va a schiacciare il 110-121 su assist del figlio di Dell, è chiaro che i Suns sono costretti ad alzare bandiera bianca: 116-123 il finale dalla Oracle Arena.
PHOENIX SUNS: Tucker 6, Len 26 (13 rimb.), Chandler 12 (12 rimb.), Booker 18 (11 ass.), Knight 30, Budinger e Goodwin 5, Teletovic 14;
GOLDEN STATE WARRIORS: Barnes 8, Green 19, Bogut 4, Thompson 20, Curry 35, Barbosa e Rush 2, Speights 25, Livingston 7, Varejao 1.