Per chiudere o allungare. La notte (orfana di Green) della Oracle Arena
“1 win to go” contro “Go big or go home”. Una notte così é quella che ci aspetta alla Oracle Arena. I Golden State Warriors si giocano il primo match point, i Cleveland Cavaliers, invece, la prima delle tre occasioni per riscrivere la storia che la Lega non ha mai scritto. Una notte da urlo, da ricordare, di quelle che resteranno a lungo nella memoria di tifosi ed appassionati, comunque andrà, in un modo o nell’altro. Una notte, però, che mancherà di un protagonista, quel Draymond Green che ieri, con un flagrant foul postumo, è stato estromesso dalla Lega e non sarà in campo stanotte.
Una gara già non scontata, dunque, diventa piena di dubbi; come Kerr sostituirà Green in quintetto? Come riuscirà Golden State a sopperire alla mancanza del 23? Come cambierà il gioco dei Cavaliers dopo questa scelta della Lega? L’unica certezza è che le speranza di Cleveland, ora, sono in minimo rialzo. Anche i tifosi più scettici, quelli che avevano chiuso il capitolo Finals subito dopo la sirena finale di Gara 4, sono tornati padroni di un briciolo di speranza. Green è ago della bilancia del gioco dei Warriors e, nonostante alcuni cali di concentrazione nella serie di Finali di Conference contro OKC, ha saputo portare avanti i suoi nelle ultime gare, soprattutto quando gli Splash Brothers non hanno saputo timbrare col loro marchio il match. Eppure, nelle ultime due uscite alla Quicken Loans Arena, Green non è parso così trascendentale: in totale 15 punti e 19 rimbalzi per due partite in cui prima GS ha pagato dazio, poi ha saputo strappare la terza vittoria della serie.
Lue è certo che i suoi sapranno ribaltare il pronostico dei più e riportare in Ohio la serie, cosa che sarebbe già di fondamentale importanza. LeBron, invece, ha ribadito che il suo obiettivo è lo stesso del 2003, al momento di entrare nella Lega: portare un titolo a Cleveland. Per farlo, stanotte i Cavs avranno bisogno della sua versione migliore; per farlo, non ci sarà bisogno delle sportelliste o del Trash Talking, ma soltanto una prestazione da incorniciare e regalare ai posteri. I Cavaliers non sono morti in Ohio, e stanotte dovranno dimostrarlo. Ma dall’altra parte, con Green o senza, Kerr e i Warriors non ne vogliono sapere di allungare la stagione. Motivazioni lecite da un lato e dall’altro. Il risultato? Garanzie di spettacolo per una gara che – si spera – saprà tenerci col fiato sospeso fino all’ultima sirena.